Non c’è soltanto Greta Thunberg ad animare la lotta dei ragazzi di tutto il mondo, che continuano a scendere in piazza per chiedere ai governi di iniziare seriamente a muoversi per contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici. Nelle ultime settimane, infatti, un’altra ragazza ha legato il proprio nome a questa battaglia: si chiama Alexandria Villaseñor, originaria degli Stati Uniti.
La giovane, 14 anni, ha ottenuto grande visibilità per la costanza dei suoi scioperi, gli “School Strike 4 Climate” con i quali manifesta tutta la propria avversità verso l’agenda politica dei propri rappresentanti, poco attenta alle esigenze del pianeta e alla sua preservazione. Ogni venerdì mattina, la ragazza si siede sulla stessa panchina davanti alla sede dell’Onu per chiedere un cambio di passo nella lotta al cambiamento climatico.
Isuoi cartelli, la viralità dei suoi post e le foto degli eventi ai quali partecipa hanno attirato, però, anche gli insulti di una parte degli utenti. Alexandria è diventata vittima di gravissimi insulti e minacce di morte da parte di migliaia di haters. La sua colpa? Nessuna, se non la passione per i messaggi che vuole veicolare. “Dopo la grande manifestazione del 15 marzo – ha raccontato suo padre, David Villaseñor – Alexandria ha ricevuto minacce e insulti sui social, al punto che hanno dovuto bloccare i suoi account per 4 ore, per ripulirli. Ma lei ha deciso di andare avanti”.
Alexandria ha deciso di continuare per la sua strada. Ha tenuto un discorso a Wall Street, le stesse Nazioni Unite le hanno aperto le porte del palazzo. Moltissime scuole degli Stati Uniti la invitano per parlare ai suoi coetanei dei temi ambientali. “Vogliamo fare la storia – ha affermato Alexandria – siamo la generazione che più di tutte subirà le conseguenze del riscaldamento globale”.
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