Ali Agca, che tutti ricordano come l’attentatore di Papa Wojtyla, torna sotto i riflettori con nuove, sorprendenti dichiarazioni sul caso Emanuela Orlandi. La figura di Agca è stata spesso legata anche a questo mistero, e negli anni ha fornito diverse versioni dei fatti, spesso contraddittorie, al punto che sia gli inquirenti che Pietro Orlandi, il fratello di Emanuela, lo hanno considerato inattendibile. Ma oggi, Agca promette di cambiare tutto.
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“Sono malato di cancro e ho poco tempo da vivere. Perciò voglio liberarmi la coscienza e spiegare quel che so su Emanuela Orlandi“, ha dichiarato in un videomessaggio di 6 minuti. Secondo Agca, Emanuela sarebbe stata rapita dalla Santa Sede. “Sono passati 41 anni esatti dal rapimento di Emanuela Orlandi. Dichiaro al mondo che Emanuela Orlandi fu rapita da entità. Entità è il nome di un servizio segreto. È anche il nome di satana. Il mistero di Emanuela Orlandi: mai comprensibile se non all’interno del segreto di Fatima che è l’unico movente del rapimento”.
Agca prosegue spiegando che la scomparsa è avvenuta nell’Anno Santo del 1983, sottolineando come secondo lui sia stato il Vaticano a rapire Emanuela. “È una cosa allucinante, ma è l’unica verità questa. Da 41 anni la tengono in un Paese cattolico con la protezione di un governo cattolico e questo lo potete capire anche dall’intervista del padre di Emanuela. Lui era sicuro che fosse viva. Gli avevano detto che l’avrebbero riportata a casa dopo poco tempo, dopo la mia liberazione. Naturalmente il piano non è andato come pensavano loro. Dio aveva un suo piano impenetrabile, incomprensibile. Se non è morta per cause naturali, sta benissimo sotto la protezione di un governo”.
Le parole di Agca sono forti e sconvolgenti: “Ha una nuova carta d’identità, non è più Emanuela Orlandi…”. La verità di Ali Agca getta nuove ombre su un caso che da 41 anni appassiona e intriga l’Italia e il mondo intero. Resta da vedere se queste dichiarazioni porteranno a nuove indagini o se saranno considerate, ancora una volta, inattendibili.