Una canzone diventata virale in rete in un batter d’occhio, pubblicata su Facebook e YouTube il 24 maggio e subito schizzata in alto tra visualizzazioni e condivisioni. A comporla una ragazza di Vercelli di nome Alice Protto, nome d’arte Uli, che ha realizzato una rilettura in chiave contemporanea della Badoglieide, uno dei canti popolari della Resistenza, trasformata per l’occasione in Salvineide.
Indignati nel vedere il proprio beniamino deriso, i sostenitori verdi si sono mossi immediatamente, confermando ancora una volta quanto efficace sia stata l’opera di creazione e consolidamento di quell’arma virtuale chiamata La Bestia: la macchina leghista dell’etere è infatti ormai cosa autonoma, che interviene anche quando non è direttamente Salvini a sedersi al posto di comando, esulandolo così da ogni responsabilità diretta.Ovviamente, trattandosi nello specifico di una donna, gli epiteti che si leggono in rete sono dei peggiori, il classico repertorio sessista che puntualmente riaffiora in queste occasioni. La Bestia non guarda in faccia a nessuno, assorbe l’odio degli utenti di fede leghista e lo indirizza sul bersaglio di turno, fosse anche una ragazza rea di una strimpellata di troppo.
“Dopo 15 anni di formazione negli Usa, in Italia il mio lavoro vale mille euro al mese”