Proroga del prestito ponte da 900 milioni di euro, un finanziamento che nei mesi scorsi si era rivelato fondamentale per la sopravvivenza di Alitalia e che ora potrebbe essere rinnovato in attesa dell’arrivo sulla scena di partner finanziari e industriali pronti a entrare nel capitale. Ad ammettere il piano per il futuro della compagnia è stato il sottosegretario leghista allo Sviluppo economico Dario Galli, rispondendo ai microfoni di Radio Anch’io.
“La partita di Alitalia è estremamente complessa. Una proroga del prestito ponte? Credo di sì. Da qui a dicembre ritengo possa cambiare poco, serve trovare con l’Ue la modalità d’intesa. Una persona che arriva e mette un miliardo sul tavolo la vedo improbabile”. Difficile, quindi, trovare investitori a stretto giro. Necessaria, quindi, una soluzione alternativa, schivando le possibili accuse di aiuti di Stato a vantaggio della compagnia che potrebbero arriva dall’Unione Europea.
Resta sul piatto la proposta più importante, quella diFerrovie dello Stato. Che però, rivela il Corriere della Sera, avrebbe posto delle condizioni precise. Chiedendo innanzitutto che nella compagine azionaria della nuova Alitalia entrino, a fianco delle stesse Ferrovie, altri soggetti pubblici e istituzionali, fino a coprire una quota del 51% del capitale. E poi l’affiancamento da parte di un alleato industriale, una grande compagnia aerea internazionale.
I grandi gruppi industriali controllati dal ministero del Tesoro, come Eni e Leonardo, nel frattempo hanno fatto un passo indietro, escludendo di entrare nel capitale di Alitalia. Lo stesso hanno fatto la Cassa Depositi e Prestiti e le varie Fondazioni bancarie.
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