Suona l’allarme Ocse, con il segretario Angel Gurria a presentare a Roma, a fianco del ministro dell’economia Tria, un report allarmante per il nostro Paese. A pochi giorni dalla presentazione del Def, il pronostico è infatti quello di un Pil a -0,2%, cioè in recessione, nel 2019 e solo un debole +0,5% nel 2020. Bocciato inoltre il reddito di cittadinanza contenuto nel decretone appena approvato dal Parlamento. “L’Italia è in stallo” dice Gurria, il quale bacchetta in particolare su quota 100: “Sappiamo che questa è una misura temporanea ma come ex ministro delle Finanze so che non c’è niente di più permanente di una misura temporanea”.
Uno scenario che Tria ha provato a rendere meno cupo, rispondendo subito: “La Pa italiana ha i dipendenti più anziani dei paesi avanzati, per questo bisognava intervenire”. E ha aggiunto: “Il risultato andrà monitorato e aiutato portando maggiore efficienza al ricambio generazionale e intervenendo per rafforzare la produttività”. Ma le parole dell’organizzazione non sono piaciute affatto alla maggioranza.
Il vicepremier Luigi Di Maio ha replicato all’Ocse: “Qualcuno seduto su una scrivania lontano migliaia di chilometri crede che l’Italia per ripartire debba attuare politiche di austerity? Bene, le facessero a casa loro. I nostri prossimi passi sono un abbassamento del carico fiscale alle imprese e un grande aiuto alle famiglie. No intromissioni, grazie. Sappiamo quello che stiamo facendo!”.
Netta la bocciatura dell’Ocse sull’abbassamento dell’età pensionabile a 62 anni, con almeno 38 di contributi: “Rallenterà la crescita nel medio termine, riducendo l’occupazione tra le persone anziane e, se non applicata in modo equo sotto il profilo attuariale, accrescerà la diseguaglianza generazionale e farà aumentare il debito pubblico”. Già ora, l’Ocse stima che il rapporto sul Pil salirà al 134%quest’anno e al 135% nel 2020.
Sul Reddito di cittadinanza, l’Ocse ammette che il bilancio 2019 “giustamente” si pone l’obiettivo di “assistere i cittadini poveri” e il Rdc – rispetto al REI – mette sul piatto “fondi supplementari significativi per i programmi di contrasto alla povertà”. D’altra parte, però, ritiene che “gli effetti positivi sulla crescita dovrebbero essere scarsi, in particolare a medio termine”.
L’Ocse taglia la crescita dell’Italia: e le motivazioni gelano Di Maio e Salvini