“Il tuo sorriso resterà sempre nei nostri cuori”, la scritta sullo striscione che i bambini della scuola di Mattia gli hanno dedicato, insieme a una rosa bianca ciascuno sulla sua bara.
Il corpo del piccolo di 8 anni è stato l’ultimo a essere ritrovato, trascinato via per chilometri dalla piena del Nevola, avvenuta lo scorso 15 settembre a Castelleone di Suasa (Ancona).
I funerali si sono tenuti questo pomeriggio nella chiesa di Santa Maria Assunta di Barbara (Ancona). Tutti i famigliari, compresi papà Tiziano e mamma Silvia hanno accompagnato la bara.
All’ingresso della chiesa un picchetto con i gonfaloni dei Comuni di San Lorenzo in Campo e Castelleone di Suasa, retti dagli agenti della polizia locale e i vigili del fuoco.
“Non avremmo voluto essere qui e vivere questi drammi che fanno parte dell’esistenza dell’uomo”, ha detto don Paolo Montesi in apertura della sua omelia.
Mattia, 8 anni, era stato strappato via dalle braccia di mamma Silvia dalla seconda ondata di detriti. Prima di arrendersi ai soccorsi, stremata per un principio di polmonite che l’avrebbe costretta a passare alcuni giorni in ospedale, Silvia era salita su un albero, salvandosi la vita, e cercando disperatamente il suo bambino, che pochi istanti prima aveva visto inchiodato dal terrore e aveva provato a portare in salvo con sé.
Sono scattati giorni interi di ricerche infruttuose, finché pian piano non sono stati trovati prima lo zainetto, poi le scarpe del bambino, finché poi non ne è stato trovato il corpo, riconoscibile solo grazie alla maglietta. Alcuni giorni per gli esami del dna e infine la possibilità per i genitori di piangerlo con una degna sepoltura.