Almeno 13 persone hanno perso la vita e oltre 4,5 milioni sono state colpite dalle devastanti inondazioni che stanno sconvolgendo il Bangladesh, causate dalle intense piogge monsoniche che hanno investito il Paese. Le autorità locali hanno segnalato che l’emergenza riguarda 11 dei 64 distretti nazionali, con la città orientale di Feni che risulta essere una delle aree più gravemente colpite.
Il ministero per la Gestione dei disastri del Bangladesh ha comunicato che l’impatto delle inondazioni è stato devastante, lasciando interi villaggi sommersi, distruggendo raccolti e provocando gravi danni alle infrastrutture. Le operazioni di soccorso sono attualmente in corso, ma la situazione rimane estremamente critica.
Questo disastro naturale si abbatte sul Bangladesh in un periodo già segnato da gravi tensioni politiche. Nelle ultime settimane, il Paese è stato scosso da violenti disordini che hanno portato alla morte di oltre 450 persone, tra cui circa 40 membri delle forze di sicurezza. Le manifestazioni antigovernative culminate il 5 agosto hanno provocato la caduta del primo ministro Sheikh Hasina, che è fuggita in India, lasciando il Paese in una situazione di instabilità politica.
Il Bangladesh, con una popolazione di 170 milioni di persone, è particolarmente vulnerabile alle inondazioni a causa della sua conformazione geografica. Il Paese è attraversato da una fitta rete di fiumi, tra cui il Gange e il Brahmaputra, che sfociano nel mare formando un vasto delta. Questa configurazione rende il Bangladesh uno dei Paesi più esposti ai disastri naturali, specialmente in un contesto di cambiamento climatico che sta amplificando la gravità e la frequenza di questi eventi. Le autorità e le organizzazioni umanitarie stanno cercando di gestire la crisi, ma le dimensioni del disastro e la fragilità delle infrastrutture rendono la sfida estremamente complessa.