Maria Luisa Faro, capogruppo del Movimento 5Stelle in Commissione Bilancio della Camera, è stata la protagonista dell’ennesima gaffe di stampo grillino. Stavolta è toccato a lei scivolare sulla buccia di banana della pronuncia. E così durante un intervento in aula “Bundesbank”, la Banca centrale tedesca, diventa un’altra cosa. Ah, impreparazione! Il video è subito diventato virale sui social scatenando l’ilarità di milioni di utenti.
Ovviamente è subito tornato alla mente un altro protagonista dei 5Stelle che pochi giorni fa, parlando di Brexit in vista del consiglio europeo del 21 marzo, il deputato Riccardo Olgiati ha pronunciato in modo errato la parola Westminster, sede del Parlamento inglese e nota meta turistica londinese.
Ma le gaffe dei 5Stelle, Toninelli in tesa e leader assoluto, sono ormai all’ordine del giorno. Buttando giù una lista in ordine sparso, vengono in mente le primissime, quelle relative ad esempio ai microchip sottocute ai neonati, o la teoria secondo cui le sirene esistano davvero. Definizioni come “matrimoni interspecie”, teoria No-Vax assurde, come quella dei vaccini che “fanno diventare gay”. E poi le tanto amate scie chimiche, la gaffe di Di Maio su Pino Chet.
C’è poi chi disse “sarò breve e circonciso” o che “Anna Frank voterebbe 5 stelle”. Chi sostiene che il Pil aumenti con il clima troppo caldo, Marta Grande e le due lauree inventate, Grillo che disse “la mafia non uccide, lo Stato sì”, quando accusarono di assenteismo un assessore malato di cancro, l’abbocco al fake di Sciascia che dice di non votare M5S: “Ecco l’ennesimo professorone”.
La loro candidata alla presidenza della repubblica Gabanelli, dopo un’inchiesta di Report sui proventi del blog venne definita “ingrata pagata dal PD”. Roberta Lombardi che dopo aver subìto il furto della borsa chiese aiuto a Facebook perché perse anche gli scontrini da rendicontare. Il deputato M5S Tofalo che mise l’Irlanda fra i Paesi del Mediterraneo.
Il V-day del dicembre 2013 con oltre 2000 condivisioni della foto di una gremita piazza Tahrir del Cairo spacciata per la piazza di Genova. Il manifesto elettorale con scritto “L’alternativa CÉ”. E poi Toninelli. E poi Di Maio sul balcone. E poi, e poi, e poi… La lista qua non finisce mai. Ci vorrebbe un articolo di 9mila battute solo per elencarle tutte. Accontentiamoci per ora. Facciamo pure che può bastare?