Il governo approva la tassa sugli extraprofitti. Nel decreto Asset anche le licenze dei taxi e altre misure. Non saranno sufficienti a risanare i 14 miliardi di debito in più riscontrati da Giorgetti. La Camera ha dato l’approvazione definitiva al decreto Asset con un voto di 155 sì e 108 no (due astenuti). Il testo è identico a quello approvato dal Senato. “Disposizioni urgenti a tutela degli utenti, in materia di attività economiche e finanziarie e investimenti strategici”. È composto da 41 articoli e contiene misure volte a contrastare il caro-voli e a introdurre un prelievo straordinario sugli extra-profitti delle banche. Tali norme sono state modificate durante l’esame a Palazzo Madama con emendamenti del Governo. Di seguito, le misure chiave del decreto.
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Economia, il Governo approva la tassa sugli extraprofitti
Dl Asset, il Governo approva la tassa sugli extraprofitti. Il decreto istituisce una tassa straordinaria per il 2023 sui margini di interesse, noti come “extraprofitti,” delle banche operanti sul territorio italiano. L‘aliquota del 40 per cento rimanga invariata. Ma il calcolo della base imponibile prevede il confronto tra i margini degli interessi dell’anno precedente a quello in corso. Al 1° gennaio 2022 e quelli dell’anno fiscale antecedente a quello in corso al 1° gennaio 2024. La disciplina antielusiva contenuta nell’articolo 10-bis dello Statuto del contribuente continua a essere applicata. Il limite massimo dell’imposta aumenta dallo 0,1 per cento dell’attivo. Compreso lo 0,26 per cento dell’importo complessivo dell’esposizione al rischio su base individuale. O anche delle attività ponderate per il rischio. Le banche possono scegliere di destinare un importo almeno due volte e mezzo l’importo dell’imposta. Che si calcola sulla riserva non distribuibile anziché effettuare il versamento.
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Se la riserva viene utilizzata per la distribuzione di utili, l’imposta deve essere pagata entro trenta giorni. Altrimenti si procede alla maggiorazione in base agli interessi maturati. È vietato alle banche trasferire i costi derivanti dall’attuazione di queste norme sui servizi forniti alle imprese e ai clienti finali. L’Autorità garante della concorrenza e del mercato deve vigilare sull’osservanza di questo divieto e riferire annualmente al Parlamento tramite una relazione. Va sottolineato che l’imposta non può essere detratta da Ires e Irap, e il suo gettito sarà utilizzato per finanziare la garanzia pubblica sui mutui per la prima casa e altre iniziative volte a ridurre la pressione fiscale su famiglie e imprese. Con le modifiche apportate in sede referente, il gettito sarà destinato anche al finanziamento del fondo di garanzia per le piccole e medie imprese.
Il nodo delle licenze dei taxi
Il provvedimento interviene nella disciplina delle licenze per i taxi, con diverse disposizioni. In generale, i comuni possono rilasciare licenze aggiuntive temporanee per il servizio taxi a coloro che già ne possiedono una. Per i comuni capoluogo di regione, sede di città metropolitana o di aeroporto, è consentito aumentare il numero di licenze fino al 20 per cento rispetto a quelle già rilasciate, per far fronte all’incremento strutturale della domanda. Le nuove licenze saranno assegnate attraverso un concorso straordinario e richiedono l’uso di veicoli a basso livello di emissioni. È previsto anche un contributo per ottenere queste nuove licenze, calcolato in base al valore di mercato delle licenze esistenti. I vincitori del concorso riceveranno un incentivo per l’acquisto di veicoli a basso livello di emissioni, che sarà esteso anche ad altri beneficiari. Inoltre, viene previsto un accordo in Conferenza unificata per creare corsie preferenziali nelle aree urbane e aree di sosta con colonnine di ricarica per i taxi elettrici.
Il ponte sullo Stretto di Messina
Il decreto garantisce l’operatività della società Stretto di Messina S.p.A., che gestisce il collegamento tra la Sicilia e il continente, introducendo deroghe alle disposizioni del testo unico sulle società a partecipazione pubblica (d.lgs. 175/2016). Ciò comprende deroghe alle norme sul compenso dei dirigenti, dei dipendenti e degli amministratori della società, anche dopo il loro pensionamento, e l’autorizzazione per il Ministero dell’Economia e delle Finanze ad aumentare il capitale della società.
Il superbonus 110% e il trasporto aereo
Il termine per beneficiare della detrazione fiscale al 110 per cento per gli interventi sugli edifici unifamiliari è prorogato fino al 31 dicembre 2023, a condizione che almeno il 30 per cento dell’intervento complessivo sia stato completato entro il 30 settembre 2022.
Il decreto conferisce all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ampi poteri in materia di trasporto aereo, in particolare per contrastare condotte restrittive della concorrenza o l’abuso di posizione dominante da parte delle compagnie aeree, anche attraverso l’uso di algoritmi. Si vieta inoltre la discriminazione degli utenti in base al dispositivo utilizzato per la prenotazione. L’AGCM vedrà un potenziamento del personale e del finanziamento in relazione a questi nuovi compiti.
Il decreto estende da cinque a dieci anni il periodo durante il quale una delocalizzazione di attività da parte delle grandi imprese beneficiarie di aiuti di Stato comporta la decadenza del beneficio e l’irrogazione di una sanzione, pari a due o quattro volte l’importo dell’aiuto.
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