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Amazon conti correnti: sempre più banca

Amazon sembra interessata alla creazione di un nuovo prodotto finanziario con il quale espandere e diversificare ulteriormente il suo business. L’indiscrezione proviene dal Wall Street Journal, che riporta come l’azienda di Jeff Bezos stia trattando con le principali banche statunitensi, tra cui JPMorgan Chase, al fine di realizzare una sorta di alternativa al conto corrente bancario per poter effettuare acquisti sulla propria piattaforma.

Presto Amazon di ogni cliente saprà, oltre ai dati sui consumi, alle ricerche di prodotto e le preferenze di prezzo, anche quanti soldi ci sono sul suo conto corrente. Il colosso dell’e-commerce sta studiando con Jp Morgan Chase & Co. e Capital One Financial un prodotto simile a un conto corrente bancario da offrire ai suoi milioni di clienti sotto il suo brand, come riporta il WSJ.

La società con sede a Seattle sta parlando con JPMorgan per sviluppare un prodotto simile a un conto corrente, in quanto cerca di rafforzare i legami con milioni di consumatori che si affidano al sito. Questa è l’ultima mossa del gigante dell’e-commerce per risolvere uno dei maggiori ostacoli allo shopping sul suo sito web: la mancanza di una carta di credito. Tuttavia, le banche tradizionali possono ancora dormire sonni tranquilli in quanto, per il momento, Amazon non desidera diventare una banca a tutti gli effetti, ma creare partnership per offrire ai propri clienti un servizio vicino a un conto corrente.

La trattativa di Amazon

Amazon è in trattative con importanti banche statunitensi come la JP Morgan per offrire ai clienti la possibilità di aprire conti correnti direttamente dal rivenditore online. Amazon offre già prestiti alle piccole e medie imprese attraverso una partnership con Bank of America e questo potrebbe essere un altro passo per espandere il proprio business. Il gruppo ha infatti contattato alcuni mesi fa diverse importanti banche, tra cui JP Morgan e Capital One, per offrire ai propri clienti un conto corrente. Amazon non ha intenzione di diventare una banca, la regolamentazione post-crisi renderebbe quasi impossibile una tale trasformazione, ma vuole invece costruire partnership con quelle esistenti. D’altra parte, la sua idea di base è quella di ridurre le tariffe applicate dalle grandi banche ogni volta che uno dei suoi clienti acquista sul suo sito pagando con una carta di credito.

Il progetto è ancora in fase di sviluppo, ma l’idea è quella di attirare un pubblico per lo più giovane senza un conto corrente bancario. Se i piani del gigante di Seattle giungeranno a compimento, Amazon continuerà a espandere segmenti di business, a conseguire risparmi sui costi e a fornire all’azienda informazioni sulle abitudini di spesa dei clienti. Oltre alla piattaforma online ai supermercati Whole Foods, ai negozi Amazon Books e ai negozi Amazon Go, l’azienda offre anche hardware come  Kindles o Echo.

Iniziativa in fase di sviluppo

L’iniziativa del gigante dell’e-commerce, tuttavia, è in fase preliminare e potrebbe non avere successo. Pochi dettagli sono stati dati sull’esatta natura del prodotto che Amazon vuole offrire. I clienti avranno mezzi di pagamento fisici, come carte e libretti degli assegni? Saranno in grado di effettuare pagamenti ad altri trader?

Lo scorso anno, il colosso americano ha annunciato di aver superato la soglia di 3 miliardi di dollari per prestiti concessi cumulativamente a più di 20.000 PMI dal lancio del suo programma di prestito Amazon creato nel 2011. Attraverso quest’ultima, l’azienda offre un servizio di prestito alle piccole imprese che utilizza la sua piattaforma di Marketplace per vendere i propri prodotti. All’inizio del 2017, la società di Seattle ha anche lanciato una carta di credito Visa per i suoi abbonati premium ed emessa da JPMorgan Chase.

Perché questa mossa?

Per tre motivi.

  • Amazon da diversi anni non è più solo un mero sito di eCommerce, ma è ormai un omni-channel: offre anche servizi cloud, podcast e di videostreaming on-demand fino all’ultimo business, il supermercato senza casse aperto a Seattle.
  • Con un proprio conto corrente bancario l’azienda ridurrebbe fortemente le commissioni che paga alle società finanziarie dopo le transazioni dei clienti.
  • Se diventa anche “banca” viene in possesso di nuovi Big Data dei clienti: il loro reddito, le abitudini di spesa, ecc…

Le banche devono avere paura di Amazon?

Le banche tradizionali, logicamente, temono questo potenziale concorrente perché Amazon “ruberebbe” loro milioni di nuovi correntisti e potrebbe tracciare la strada per gli altri Over the Top, perché ricordiamo che la nuova regolazione bancaria PSD2 in vigore nell’Ue dal 13 gennaio, consentirà ai grandi player del web di accedere ai dati sui conti bancari degli utenti e di entrare in concorrenza diretta con le banche sui pagamenti. Per la precisione GoogleAppleFacebookAmazon, ecc… per fare anche da banca nell’Unione europea dovranno attendere settembre 2019 perché si sta lavorando all’infrastruttura tecnologica e della sicurezza e a un registro elettronico della Fintech gestito dall’Eba, l’authority bancaria europea. Al momento nel settore bancario Amazon sembra arrivare più come partner che come disruptor. Di sicuro molti utenti gli affiderebbero il c/c, come emerge da un recente sondaggio condotto su mille clienti Amazon da LendEdu, specializzato nei prestiti agli studenti: il 38% ha dichiarato che si fiderebbe di Amazon per gestire le proprie finanze allo stesso modo di una banca tradizionale.

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Perché i contatti con JPMorgan?

JPMorgan e Amazon si conoscono bene. Dal 2002 ha emesso carte di credito con marchio Amazon e le due società collaborano per un’iniziativa volta a far fronte ai crescenti costi sanitari per i propri dipendenti. Inoltre l’amministratore delegato di JPMorgan, James Dimon, ha dichiarato di essere entrato a far parte di Amazon come dirigente negli anni ’90 e considera Jeff Bezos, il Ceo della società, un “amico di famiglia”. Mentre Capital One è uno dei maggiori istituti bancari che utilizzano il Clou di Amazon.

Amazon vuole ridurre le spese sanitarie

A riguardo delle spese sanitarie, Amazon ha già stretto una partnership con JP Morgan Chase, insieme a Berkshire Hathaway, la società di investimenti del miliardario Warren Buffett, per sviluppare un’offerta per tutti i dipendenti per ridurre i costi di accesso all’assistenza sanitaria. Nel paese dello zio Sam, la spesa per l’assistenza sanitaria cresce ogni anno, al punto che sta crescendo più rapidamente dell’inflazione. L’anno scorso questa spesa ha rappresentato il 18% dell’economia americana. Di fronte a questo, le aziende, che istituiscono piani di assistenza sanitaria per oltre 160 milioni di americani, e il governo stanno cercando di agire a riguardo per ridurre questi costi. Agli occhi di Jeff Bezos e Warren Buffett, c’è un urgente bisogno di ridurre i costi di assicurazione dei dipendenti e offrire un’offerta migliore in questo settore. “Gli enormi costi dell’assistenza sanitaria sono come la tenia affamata sull’economia statunitense”, ha dichiarato Warren Buffett, CEO di Berkshire Hathaway.

Amazon Fintech

L’Amazon-card, qualora dovesse nascere non sarebbe il primo tentativo di Fintech della società.  L’anno scorso ha iniziato a provarci con Amazon Pay, che trasforma l’account dei clienti in un digital wallet, in un portafoglio elettronico, per fare acquisti sicuri anche su altri siti di eCommerce, ma quest’ultimi spesso gli chiudono la porta non accettando questa modalità di pagamento. Per questo “il conto Amazon” dovrà essere un sostanziale passo in avanti rispetto al sistema Amazon Pay.

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