mit, 30 anni, la moglie Tal, 26, il piccolo Tom di 2 anni, e i nonni della ragazza, Itshak e Barbara, non ce l’hanno fatta. I loro nomi figurano tra le 14 vittime del disastro. L’unico superstite, Eitan, 5 anni, è il primogenito della coppia. Il bimbo si trova ricoverato in prognosi riservata all’ospedale Le Molinette di Torino, dove è stato trasportato in elisoccorso, e operato d’urgenza. Avevano deciso di portare i nonni, arrivati da Tel Aviv, a fare una gita sul lago Maggiore, una passeggiata in quota sul Mottarone, sopra Stresa, il pranzo in famiglia. Poi la tragedia per Amit Biran, giovane medico israeliano residente a Pavia, e la sua famiglia, distrutta tra le lamiere della cabina della funivia precipitata poco dopo le 12.30. (Continua a leggere dopo la foto)
Amit e Tal vivevano in Italia da ormai sei anni. Come racconta il Corriere, “Amit si era trasferito a Pavia per studiare medicina. Lavorava come tirocinante alla clinica Maugeri, e desiderava affermarsi. Tal Peleg, laureata in psicologia, viene descritta dagli amici come una mamma dolce e sempre disponibile. Avrebbe iniziato a praticare con l’inizio dell’asilo di Tom, il piccolo di casa. Da un paio di settimane avevano traslocato in un appartamento nel quartiere Città Giardino, ma spesso tornavano in Borgo a sistemare il loro primo nido d’amore. Un matrimonio da favola, il loro, celebrato a Tel Aviv, e coronato dall’arrivo di due bimbi, Eitan e Tom”. (Continua a leggere dopo la foto)
Aia, la sorella di Amit, aveva voluto avvicinarsi al fratello. Con il marito Nirko vive in una villetta a pochi chilometri dalla città. “Abbiamo sentito il telegiornale e ci siamo subito messi a leggere cosa fosse successo — spiega Nirko, che sta avvisando i parenti in Israele dell’accaduto —. Sapevamo che Amit e la sua famiglia fossero da quelle parti, perché i nonni di Tal erano arrivati a Pavia per venirla a trovare dopo tanto tempo, ma non pensavamo potesse capitare questa tragedia alla nostra famiglia”. (Continua a leggere dopo la foto)
Anche il sindaco di Pavia, Mario Fabrizio Fracassi, si è unito al dolore della famiglia israeliana: “Sembrava una domenica in cui tornare finalmente alla vita. Si è trasformata in una sciagura. È terribile. In questo momento, il pensiero va alle povere vittime, e ai loro cari”. La coppia era da poco rientrata da Israele, dove il conflitto prosegue in modo drammatico. Questa domenica spensierata serviva anche per dimenticare quei razzi e i lutti.
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