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Analisi dei dati e Business Intelligence: non sono la stessa cosa.

Negli ultimi anni si sente sempre più spesso parlare di business intelligence (o BI) e analisi dei dati. Il più delle volte i due termini vengono erroneamente confusi e considerati come fossero sinonimi. Tuttavia business intelligence e analisi dei dati non sono propriamente la stessa cosa.

L’analisi dei dati è l’applicazione metodologica che consente di approfondire il significato dei dati raccolti razionalizzandoli, al fine ultimo di utlizzarli al servizio dei propri scopi. La business intelligence è invece il processo di raccolta, modellazione e rappresentazione dei dati. Si tratta di una soluzione digitale e automatizzata che consente di gestire i dati in modo intelligente, così da avere una vera e propria enciclopedia di tutte le informazioni più importanti. 

Dalla loro adozione e corretta applicazione ne traggono certamente benefici le aziende. È infatti grazie all’analisi dei dati che i vertici aziendali hanno ben chiari gli obiettivi raggiunti, quelli raggiungibili e quelli da rivedere. La business intelligence agevola quindi tale processo perché concretizza i dati in rappresentazioni visive di facile lettura.

Business Intelligence: gli ambiti di applicazione.

Dal reparto vendite al marketing, dalla contabilità analitica al payroll. Le aziende sono da sempre terreno fertile di analisi dati, proprio perché quotidianamente ogni azione di business genera dati ed informazioni.

Per il reparto vendite, ad esempio, è molto importante conoscere lo stato dell’arte dell’andamento delle vendite. Le domande più frequenti: Quanti e quali linee di prodotto sono più soggette a resi? Qual è la % di pezzi difettosi? A quanto ammonta la vendita lorda? Quale tra gli store è più efficiente in termini di merce venduta?

I direttori finanziari e i controller invece vogliono sapere se le previsioni di budget sono state rispettate. Qual è il P&L, a quanto ammonta il Gross Profit, se c’è una business unit che ha margini superiori rispetto ad altre. E ancora, in quali BU è possibile evidenziare delle inefficienze e se sussistono schermi ricorrenti.

Anche l’area risorse umane non è esente da possibili analisi, ed anzi la business intelligence agevola la rappresentazione panoramica e generale della popolazione aziendale: la seniority, il tasso di turn over aziendale, l’assenteismo, l’età anagrafica dei dipendenti, le loro qualifiche, le skill, il costo del lavoro,etc.

Sono quindi tante le variabili che concorrono a costituire un business e destreggiarsi fra di esse – lo sanno bene i CEO, CFO, HR Director – non è semplice. La business intelligence è di certo un grosso aiuto. 

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