La vernice nera sui muri. La scritta, inequivocabile: “Alfredo (Cospito, ndr) libero”. La firma è la A cerchiata. E poi cassonetto a fuoco, vetrate delle banche spaccate, bancomat delle Poste prese a bastonate. Eccolo qui il raid degli anarchici.
Era l’una di notte quando i residenti della zona San Giovanni hanno chiamato il 112 denunciando la presenza di “un gruppo di giovani con i fumogeni rossi in mano”.
I carabinieri stanno vernando di individuare i colpevoli. Non è facile. Tutti scappati. L’unica speranza è setacciare le immagini delle telecamere di videosorveglianza. Restano i danni. La scritta “Alfredo libero” è in linea con le proteste degli ultimi mesi in Italia a sostegno di Alfredo Cospito, condannato all’ergastolo ostativo e che da sette mesi è sottoposto, nel carcere di Bancali (Sassari), anche al regime duro del 41 bis.