Anche Gerard Depardieu scarica Vladimir Putin? A leggere le dichiarazioni dell’attore francese con passaporto russo sembrerebbe proprio di sì. Depardieu bolla infatti come una “folle deriva” l’invasione dell’Ucraina da parte dell’esercito russo. Il Cremlino cerca di correre ai ripari. Il portavoce di Putin, Dmitry Peskov, si dice pronto a spiegargli bene la situazione.
Gerard Depardieu non ha bisogno certo di presentazioni. Della sua vita è noto al grande pubblico anche quanto accaduto nel 2013 quando, in aperto disaccordo con la politica fiscale dell’allora presidente socialista François Hollande, l’attore francese decise clamorosamente di chiedere e ottenere la cittadinanza russa nel gennaio di quell’anno. Depardieu definì la sua nuova patria una “grande democrazia”, arrivando persino a paragonare il presidente Putin a Papa Giovanni Paolo II.
“Fermate le armi e negoziate. La Russia e l’Ucraina sono da sempre Paesi fratelli. Sono contro questa guerra fratricida”, Depardieu aveva già lanciato questo appello ad una settimana dall’inizio della guerra. Poi, nelle scorse ore, l’attore decide di inviare un comunicato alle agenzie di stampa, annunciando di voler devolvere alle “vittime ucraine” tutto il ricavato dei suoi tre concerti previsti all’inizio di aprile al Teatro degli Champs-Elysées di Parigi.
“Il popolo russo non è responsabile delle folli derive inaccettabili dei loro dirigenti come Vladimir Putin”, Depardieu attacca duramente il suo vecchio amico. La sua delusione è palpabile, lui che ha sempre avuto “un debole per il popolo russo così ben descritto da Dostojevski, Tolstoi, Gogol, Pasternak e tanti altri artisti”. Ma la sua rumorosa protesta mette in allarme il Cremlino. “Pronti a spiegargli la situazione”, dichiara infatti Peskov, dicendosi convinto che probabilmente l’attore non si è reso bene conto di quello che veramente sta accadendo in Ucraina.
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