È diventato un vero e proprio caso politico l’intervista rilasciata da Sergei Lavrov a Rete 4. Il ministro degli Esteri russo ha parlato per 40 minuti quasi senza contraddittorio durante la trasmissione Zona Bianca, condotta da Giuseppe Brindisi. Ma le sue tesi sulle presunte origini ebraiche di Hitler e sugli ebrei antisemiti stanno scatenando un putiferio globale. Anche il presidente del Consiglio italiano, Mario Draghi, si ritrova quasi costretto a censurare l’intervista a Lavrov con parole durissime.
“Prima di tutto parliamo di un Paese dove c’è libertà di espressione, e il ministro Lavrov appartiene a Paese dove non c’è libertà di espressione. – dichiara Draghi in conferenza stampa dopo il Cdm che ha approvato il decreto aiuti – In Italia c’è libertà di esprimere le opinioni, anche quando sono palesemente false e aberranti. Quello che ha detto Lavrov è aberrante. E per quanto riguarda la parte riferita a Hitler, è davvero oscena”.
Un giudizio senza appello quello pronunciato da Draghi. “La televisione trasmette liberamente queste opinioni. Si è parlato di intervista ma in realtà è stato un comizio. – affonda ancora il colpo il premier contro Brindisi – Bisogna chiedersi se è accettabile di invitare una persona che chiede di essere intervistato senza nessun contraddittorio. Non è granché, non è granché professionalmente, fa venire in mente strane idee, non è granché”, ribadisce per concludere.
“Abbiamo già previsto una specifica istruttoria anche con le audizioni dei vertici di Agcom e Rai. L’intervento di Lavrov, per le modalità in cui è avvenuto e per la montagna di fake news che ha propinato, conferma le nostre preoccupazioni”. Così scrive su Twitter Adolfo Urso, presidente del Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica. Le deliranti affermazioni del ministro degli esteri russo Lavrov a Zona Bianca rivestono particolare importanza perché confermano chiaramente la mancanza di volontà da parte di Putin di arrivare ad una soluzione diplomatica della guerra dei russi contro l’Ucraina. E comunque la si pensi, oggi sappiamo qualcosa in più della Russia e di chi la governa”, afferma invece Mauro Crippa, Direttore generale dell’informazione Mediaset.
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