Rai blocca l’intervista di Fedez a Belve, Il Codacons esulta. A diffondere la notizia, con una storia su Instagram fatta solo da lettere e sfondo nero, è stata proprio la conduttrice del programma di Rai Due, Francesca Fagnani. Che dice di non essere mai d’accordo con la censura. “L’unica cosa che conta adesso è che Federico stia bene. Solo un chiarimento. Per quel che riguarda la notizia relativa alla partecipazione di Fedez a Belve, è vero che la dirigenza Rai non l’ha ritenuta opportuna. Non condivido questa decisione, né Belve del resto ha mai tolto voce a nessuno. Magari non finirà cosi”.
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La Rai blocca l’intervista di Fedez a Belve, il Codacons esulta
Il Codacons esulta per la decisione della Rai, che blocca l’intervista di Fedez a Belve. E l’indisposizione del rapper, avvenuta per un malore improvviso, sembra aver tolto le castagne dal fuoco alla dirigenza, che non ha mai digerito il comportamento del cantante all’ultima edizione di Sanremo.
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Il Codacons approva la decisione, diffondendo un comunicato stampa: “Fa bene la Rai a bloccare l’intervista del rapper. I testi dei brani di Fedez pubblicati nel corso degli anni contengono un concentrato di violenza e omofobia incompatibili col servizio pubblico”. Il Codacons ripercorre alcuni dei testi dei brani del rapper, vecchi almeno un decennio. “Tra le rime più controverse figurano ‘Ti do mezza busta se mi fai un mezzo busto, te la do tutta se ammazzi Barbara D’Urso’; oppure ‘Stupro la Moratti e mentre mi fa un bocchino le taglio la gola con il taglierino’ -riporta l’associazione- ‘C’è chi fa la ragazza immagine per noia per alimentare la sua immagine da troia’; ‘Siete troie, troie, non fate le modeste. Guarda come cazzo sono vestite queste. Riconosco una bitcha già da come si veste. La mandi in giro vestita da troia, poi piangi se la violentano. Sono troie, e se non lo sono poi lo diventano'”.
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E poi: “Cugino, anche se non hai la parrucca, io ti sgamo da lontano, sei una troia. Succhia, succhia’; ‘I soliti sospetti verso i soliti frocetti, la realtà è sempre peggio di come te l’aspetti’; ‘Io non succhio cazzi, non sono tuo fratello, e comprati il labello al sapore di uccello'”.
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Conclude il Codacons: “Chi istiga i giovani a farsi del male, incentiva violenza sulle donne e calunnia le associazioni che difendono i cittadini deve stare lontano dal servizio pubblico: bene dunque la decisione della Rai”.
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