Ancora una tegola per l’ex sottosegratario ai Trasporti leghista Armando Siri, indagato a Milano per autoricilaggo nell’ambito delle inchieste sui mutui sospetti concessi da una banca di San Marino. Il primo di questi finanziamenti sarebbe stato utilizzato dal senatore del Carroccio per comprare una palazzina nel milanese, precisamente a Bresso.
Secondo quanto pubblicato da L’espresso, nei giorni scorsi la guardia di finanza avrebbe anche compiuto una serie di perquisizioni nelle indagini sul secondo mutuo, presso la TF Holding Srl. La testata aveva pubblicato i documenti dell’indagine ispettiva, raccontando che gli inquirenti stanno investigando su due “prestiti di favore a rischio elevato” concessi dalla Banca Agricola di San Marino.
Nel concedere un finanziamento di oltre un milione di euro al ex sottosegretario Siri, sarebbero state commesse delle “violazioni sistematiche” delle regole creditizie. Nello specifico, si tratterebbe di 750 mila euro direttamente intascati da Armando Siri, quando ancora ricopriva ancora l’incarico presso il ministero dei Trasporti, e altri 600 mila diretti invece ad un imprenditore molto vicino all’ex sottosegretario. Secondo gli ispettori di San Marino, entrambi i finanziamenti in questione sarebbero “contrari ai principi di sana e prudente gestione del credito”. La stessa valutazione è anche confermata dall’Agenzia anti-riciclaggio.
atti risulterebbe che il prestito non aveva motivazioni finanziarie, ma sarebbe stato il risultato di una ricerca di un rapporto di favori fra la banca e il senatore. Secondo gli investigatori, inoltre, sarebbero spariti importanti documenti riguardanti il prestito stesso.
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