Durante il suo intervento al Salone del libro di Torino, il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro ha espresso le sue opinioni in merito al caso di Alfredo Cospito che ha tenuto banco nel dibattito politico italiano negli ultimi mesi. “Ribadisco che è un criminale. Deve rimanere al carcere duro. Nel merito non mi pento di nulla,” ha dichiarato.
Il sottosegretario di Fratelli d’Italia, noto per la sua posizione rigida sulla questione, si è aperto anche sulle conseguenze personali che la vicenda ha avuto sulla sua salute. “Questa vicenda ha avuto pure ripercussioni sulla mia salute, dato che – rivela ora Delmastro – sono stato colpito un mese fa da un’ischemia.”
Il caso Cospito-Donzelli-Delmastro è scoppiato a febbraio scorso quando il deputato di Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli, ha definito l’anarchico Alfredo Cospito “influencer del 41 bis”, accusando la sinistra di “stare con i terroristi” in seguito alla visita in carcere di quattro deputati dem a Cospito il 12 gennaio.
Nel corso del suo intervento, Delmastro ha ribadito la sua posizione senza fare marcia indietro. “Non chiedo scusa al Pd,” ha detto, rispondendo alle accuse di sovraffollamento delle carceri e aggiungendo che “non può essere un alibi per la depenalizzazione”.
Nel trattare la questione dei detenuti tossicodipendenti, Delmastro ha espresso il suo desiderio di vedere un “trattamento ad alta intensità sanitaria di disintossicazione”. Lasciando intendere che, nonostante le critiche e le pressioni, non ha intenzione di modificare la sua posizione su questioni così importanti.
Infine, il sottosegretario ha risposto alle critiche che lo dipingono come l’anima nera del sistema penale italiano. “Io sono dipinto come l’anima nera del trattamento in Italia. La pena deve avere una funzione social-punitiva e preventiva,” ha concluso.
La linea dura di Delmastro sul caso Cospito e sulla giustizia in generale, nonostante le ripercussioni personali, è un esempio di come la politica italiana continui a dibattere questioni complesse e delicate che richiedono un attento equilibrio tra sicurezza pubblica, diritti umani e rispetto della legge.