Abbiamo intervistato Andrea Pedrini, nuovo Country Manager Italia di Visiotalent.
Ci ha parlato del suo entusiasmo verso questo ruolo, delle nuove tecnologie, dei giovani e dell’intelligenza artificiale.
Ecco l’intervista in esclusiva per Business.it.
Partiamo dal suo percorso professionale: com’è arrivato a ricoprire il ruolo di capo dell’ufficio italiano di Visiotalent?
Ho un percorso professionale quasi esclusivamente incentrato nell’ambito HR (quasi 18 anni ormai).
Dopo aver fatto esperienza nelle principali APL (Adecco e Manpower), ho avuto la possibilità di entrare in un ambito più digital, come Monster, e di comprendere bene il mercato e la sua evoluzione. Per non farmi mancare nulla, ho fatto anche un’esperienza da Head Hunter in Badenoch & Clark.
Da questo è nato il mio interesse nella sfida di Visiotalent.
Visiotalent mi permette, infatti, di sfruttare a pieno la mia esperienza nelle varie declinazioni del mondo HR mettendo a frutto tutto questo grazie ad un servizio che è trasversale a queste aree di competenza.
Leggi anche: Intervista a Mirko Pallera, CEO Ninja Marketing: “Fermarsi e respirare nuove energie, oggi, è fondamentale”
Come affronta questo nuovo incarico? Quali saranno i suoi assi nella manica?
Con un entusiasmo mai provato prima. E questo è dato anche dall’ambiente “startup” che si respira a Visiotalent. All’entusiasmo affianco anche una forte determinazione, caratteristica che mi ha sempre contraddistinto in tutte le fasi della mia carriera.
Gli assi, se possiamo chiamarli così, sono: solida conoscenza del mercato, vasta esperienza nella vendita e nella gestione e motivazione dei sales team e volontà di creare un team sull’Italia innovativo e strutturato, come quello che oggi c’è in Francia. Una sorta di “uno per tutti e tutti per uno”.
Sicuramente c’è un gap. Ma è anche vero che le generazioni più “vecchie”, dove mi metto pure io per questioni anagrafiche, hanno ancora molto da dire.
Si tratta di trasmettere e condividere le proprie conoscenze ed esperienze. Da tutti e due i lati. Devo dire che aldilà di alcuni luoghi comuni, magari anche giustificati a volte, le nuove generazioni posso essere stimolanti e trainanti.
Il team di Visiotalent ne è realmente un esempio. Tutti giovani e con una marcia in più.
Il “video recruitment”: trend del momento o strumento del futuro?
Assolutamente il futuro. Ormai c’è una diffusa certezza in merito.
Noi ci poniamo al centro, da questo punto di vista. Siamo certi che sia un momento buono, ma ancora di più che è e sarà il futuro.
Leggi anche: Oltre Venture: l’investimento e l’impatto sociale. Intervista al co-founder e AD Lorenzo Allevi
Cosa ne pensa dell’Intelligenza Artificiale? Si tratta di un vantaggio o uno svantaggio in ambito lavorativo?
Qui esprimo una mia opinione personale, che è comunque allineata a quella condivisa da tutto Visiotalent. Questa visione è la benzina che mi spinge tutti i giorni a raccontare quello che facciamo, possiamo fare e faremo.
L’intelligenza artificiale (AI) è sempre un vantaggio di principio, ma è anche strettamente correlata all‘uso che se ne fa. E’ come la dinamite. Se la usi per fare gallerie è utile. Se la tiri addosso alle persone….
La tecnologia può essere di grande aiuto, ma solo se incanalata e gestita da persone. Quando si parla d’interpretazione di video, io credo che non si possa escludere ed evitare l’intervento dell’uomo. Oggi siamo molto indietro su questo, ma comunque, a mio giudizio, le HR sono l’area dove la AI potrà sostituire meno l’essere umano.
Quanto è importante per una start up essere aggiornata sul digitale?
Direi molto. Poi il “quanto” dipende dal settore. Nel nostro caso è fondamentale.
Visiotalent: quanto conta l’ottimizzazione della tecnologia dal suo punto di vista?
Come dicevo prima, tantissimo. La tecnologia sarà la base del futuro; il suo livello di ottimizzazione sarà il valore più importante e la discrimine che porterà le aziende a crescere o decrescere. Ma sempre in mano all’essere umano.