Andrei Filip è l’uomo di origini romene che nel febbraio 2016, all’età di 21 anni, strangolò e fece a pezzi la mamma Mirena Balan e la sorellina Larisa di appena 11 anni per poi gettarle nell’Adige. Ad Andrei piacevano la bella vita e gli abiti firmati. Una storia terribile che ricorda quella di Pietro Maso. Quella tragedia avvenuta sette anni fa sconvolse il Comune di Albaredo, nel Veronese. Ora però fa discutere la notizia che il killer della sua famiglia in carcere sia diventato un pasticcere e si comporti come un detenuto modello.
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Andrei Filip, il detenuto divenuto pasticcere
“Siamo rimasti solo io e nostro padre. – racconta Oana Maria, l’altra sorella di Andrei Filip sopravvissuta insieme al papà alla furia omicida del fratello – Sono passati sette anni e mio fratello Filip deve ancora dirmi il perché. Non posso, non riesco a trattenere le lacrime. A distanza di tanto tempo, provo la stessa sofferenza di allora, mi chiedo cosa abbia spinto Filip a distruggere la nostra famiglia, aspetto ancora da lui un motivo, una spiegazione”, si sfoga la sorella del detenuto divenuto pasticcere.
Domenica prossima è la festa della mamma. Ma per la sorella di Andrei Filip “sarà il giorno più brutto e più bello dell’anno, sembra impossibile ma per me è così. Sarà il più brutto perché la mia mamma da sette anni non c’è più dopo essere stata ammazzata da mio fratello. Ma per me sarà anche il giorno più bello perché da cinque anni sono diventata madre di una bambina bellissima, è solo grazie a lei se sono tornata a sorridere dopo tanto, troppo dolore. La mia piccolina è la mia forza e la mia speranza, la mia ragione di vita dopo che le due vite a me così care mi sono state strappate da Filip con tanta crudeltà”.
La nuova vita di Andrei
L’assassino Andrei Filip è detenuto attualmente nel carcere di Padova. “Ha un comportamento irreprensibile. E sta lavorando come pasticcere. Un’attività che gli piace e lo fa sentire realizzato. – rivela il suo avvocato Roberto Rigoni Stern – Lo trovo molto maturato. Se continuerà così credo che ci sarà la possibilità di chiedere i primi permessi premio in un futuro non troppo lontano”. Il legale ha ottenuto per il suo assistito quello che lui stesso definisce “un grande risultato”. La sua pena iniziale dell’ergastolo è infatti stata ridotta in via definitiva a 20 anni di reclusione.
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