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Anoressia, la storia di Claudia: “Ogni Natale si trasformava in un incubo”

L’ossessione del cibo e del peso non vanno in vacanza, e quando si hanno dei disturbi alimentari anche le festività in famiglia possono trasformarsi in un incubo. “La tavola imbandita a Natale mi ha messo sempre un enorme disagio. C’era il fastidio di vedere tutto quel cibo, come se solo la sua presenza potesse farmi ingrassare. Avevo paura di perdere il controllo, cosa che mi accade con i dolci”. A parlare è Claudia Schettini, 27 anni, ammalatasi dieci anni fa di anoressia. Claudia Schettini, 27 anni, si è ammalata dieci anni fa di anoressia. Dopo momenti bui e una serie di ricoveri, la giovane donna ora sta meglio. Quest’anno Claudia affronterà il 25 dicembre in modo più leggero rispetto al passato, anche se ancora non è del tutto tranquilla. “Negli ultimi dieci anni per me il Natale è stato un vero e proprio incubo – ha raccontato la ragazza a Repubblica – Mangiavo pochissimo i giorni prima, camminavo ancora di più di quanto non facessi normalmente. Se mi concedevo qualcosa, come i tipici aperitivi natalizi con gli amici, avevo delle crisi pesantissime. Avevo paura che il cenone della Vigilia e il pranzo del 25 mi avrebbero fatta ingrassare a dismisura”.
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La sera della vigilia, quando arrivavano gli spaghetti con le vongole, Claudia mangiava solo i frutti di mare, facendo attenzione a scolare tutto l’olio. Metteva nel piatto pesce in bianco scondito. Poi al momento del dolce si scatenava. “Avevo fame, digiunavo tutto il giorno e volevo farmi un piccolo regalo di Natale. Se poi i sensi di colpa si facevano troppo forti andavo in bagno a vomitare”, ha spiegato ancora la ragazza.

Anni difficili, senza ospiti perché a Claudia dava fastidio mangiare davanti agli altri. Erano lontane e cene della sua infanzia con molti ospiti a cena e a pranzo. “Quando ero piccola amavo il Natale e, ancor di più, quando non soffrivo di anoressia. Poi è cambiato tutto, soprattutto da quando i miei si sono separati. Prima eravamo circa un 25 persone sia a cena sia a pranzo, sempre a casa mia. Era una ventata di allegria. Adesso per il Natale – ha aggiunto Claudia – oltre a non avere più lo stesso significato di prima, mi fa toccare con mano le fratture della mia famiglia, la tensione che si taglia con un coltello, i litigi più stupidi e le liti più serie. È diventato un giorno triste. Il 26 mattina mi dico: “E’ finalmente è finita”.

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