È vivo e presente in Italia l’antisemitismo? Continuano a esserci falsi miti e convinzioni errate nei confronti degli ebrei? Sì, e a quanto pare anche al di sopra di ogni aspettativa. Ed è per questo che preoccupa – e non poco – la recente analisi di Alessandra Ghisleri pubblicata su La Stampa. Nell’articolo si raccontano infatti i risultati della prima ricerca sulle discriminazioni curata dalla Euromedia Research, nella quale si scopre che se l’antisemitismo è faccenda ben più seria altrove (per esempio in Francia e Spagna), anche in Italia c’è un tentativo di rimonta. Ed è per questo, per quantificare il fenomeno, che l’Osservatorio Solomon sulle discriminazioni ha chiesto a Ghisleri di occuparsene.
“Il 6,1 per cento si dichiara “poco favorevole” o “non favorevole” alla religione ebraica. Il mistero è a che cosa sia dovuta una percentuale di antisemitismo così apertamente dichiarata, e probabilmente ancora imprecisa. Infatti il questionario più interessante (a risposta multipla, quindi si poteva rispondere affermativamente a più di una domanda) riguarda le imputazioni rivolte alla comunità ebraica. Il 14 per cento degli intervistati ritiene che i palestinesi siano vittime di un “genocidio” da parte di Israele, l’11,6 che gli ebrei dispongano di un soverchio potere economico-finanziario internazionale, il 10,7 che non abbiano cura della società in cui vivono ma soltanto della loro cerchia religiosa, l’8,4 che si ritengano superiori agli altri, il 5,8 che siano causa di molti dei conflitti che insanguinano il mondo”.
La sequela di pregiudizi dimostra che la percentuale di aperti antisemiti (6,1 per cento) è molto al di sotto degli antisemiti inconsapevoli, o malamente mascherati. E Alessandra Ghisleri invita a leggere bene i numeri. Intanto l’1,3 per cento di negazionisti “non è alto, ma mi aspettavo lo 0,2 o lo 0,3, qualcosa del genere”. Poi, aggiunge, è impressionante che fra i dichiaratamente antisemiti il 49 per cento abbondante accusi gli ebrei di strapotere finanziario e quasi il 47 di sentirsi una razza superiore, e cioè le pietre angolari su cui il nazismo costruì la sua propaganda.
Non esistono rilevamenti precedenti che abbiano utilizzato gli stessi parametri, quindi risulta difficile un raffronto con il passato. 2017 dell’Osservatorio antisemitismo del Cdec di Milano, in collaborazione con Ipsos, però, constatò che l’11 per cento degli italiani “risponde con giudizi negativi a domande sugli ebrei”. Vox (Osservatorio italiano sui diritti a cura, fra gli altri, dell’Università degli studi di Milano e della Sapienza) focalizzò la sua indagine sui social network, contando i tweet contro gli ebrei: nel 2016 erano seimila e settecento, saliti di due volte e mezza nei dodici mesi a cavallo fra il 2017 e il 2018, fino ad arrivare a quindicimila e quattrocento.
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