Dopo 8 mesi di vita trascorsi in terapia intensiva pediatrica, il piccolo Antonio finalmente può tornare a casa con un cuore nuovo. A restituirgli una nuova vita è stata un’operazione eccezionale, che gli stessi genitori del bambino hanno definito “un miracolo”. A parlare del delicatissimo intervento avvenuto presso l’Ospedale di Padova, la stessa struttura dove il neonato ha vissuto ricoverato a partire dal giorno della sua nascita, è stato Il Mattino di Padova. “Sette maggio 2021, una data che non dimenticheranno mai. Così come non dimenticheranno Padova, il reparto di Pediatria, la Terapia Intensiva Neonatale e quella Pediatrica”. A parlare sono Simone Schenk e la moglie Diana, originari di Bolzano, dopo un calvario durato quasi 8 mesi, in cui hanno visto il loro piccolo spostato da un reparto all’altro, intubato ed estubato più volte, e alla fine trapiantato di cuore.
Il piccolo Antonio era nato con una cardiomiopatia dilatativa grave, e proprio a causa di questa che è stato costretto a vivere in ospedale fino ad un trapianto che sembrava non potesse arrivare mai. “Pediatri e infermieri dell’Azienda sono state persone eccezionali”, hanno detto i genitori di Antonio ringraziando la struttura. L’operazione è perfettamente riuscita: Antonio sta affrontando il percorso di convalescenza e ripresa, sostenuto dall’affetto dei genitori.
Una storia a lieto fine quella del piccolo Antonio, che rivolge l’attenzione sui tanti bambini che sono ancora in attesa di un trapianto salvavita che potrebbe non arrivare mai. Come la storia avvenuta qualche mese fa, in cui una mamma ha deciso di donare la parte sinistra del suo fegato alla figlia di 3 anni, affetta da una rara malattia congenita. Un gesto d’amore che ha salvato la vita della bambina, che da un anno era in lista d’attesa per un trapianto, e che non poteva più attendere oltre.
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