Visitare una casa di riposo è un’esperienza toccante. Apre gli occhi sulla condizione della vecchiaia e della solitudine. A causa del lavoro frenetico e dello scarso tempo a disposizione, spesso le famiglie si trovano impossibilitate ad occuparsi dei nonni ormai in età avanzata, e così la casa di riposo diventa la soluzione “migliore”. Purtroppo però queste strutture, anche se nate con lo scopo di dare cure specializzate agli anziani la cui vecchiaia è particolarmente difficile, non lasciano molto spazio ai rapporti umani e all’affetto. Ma avvolte basta un piccolo gesto per far tornare il sorriso ad un anziano. Come la storia di Renato Barba, che quando ha visto recapitarsi in clinica il suo pianoforte, si è commosso fino al punto di abbracciarlo simbolicamente. Con le mani tremanti, per l’età ma anche per l’emozione, ha iniziato a muovere le dita sui tasti, ritrovando subito il gusto di suonare.
Un video ha ripreso l’emozionante momento: a condividere il filmato su
Facebook è stata la pagina del Gruppo Theron, che gestisce la
Rsa Massimo D’Azeglio di Torino. “I nostri ospiti rivivono le emozioni di casa”, hanno scritto nel post. “Al sig. Renato è arrivato il suo pianoforte, la sua gioia oggi ha riempito di commozione tutti noi. Grazie Renato e grazie alla famiglia Barba per questo dono e per aver portato la musica in RSA. Grazie di ❤️ Renato, rallegraci sempre con le tue melodie!”.
Grande appassionato di pianoforte, forse ormai Renato pensava che non avrebbe mai più rimesso le mani sul suo strumento preferito. Invece la famiglia glielo ha fatto portare nella sua casa di riposo, la D’Azeglio di Torino. Le dipendenti della Rsa hanno ripreso il momento in cui l’anziano ha potuto letteralmente riabbracciare il suo piano: “La sua gioia oggi ha riempito di commozione tutti noi”, hanno spiegato su Facebook. “Posso metterci le mani sopra?”, ha detto Renato con la voce spezzata. Anche se non gli è sfuggito un dettaglio che l’anziano ha teneramente affermato: “E’ scordato, bisogna farlo accordare”.
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