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Arrestato per la morte della giovane ad Aosta: si chiama Sohaib Teima e ha 21 anni

Aosta arrestato Soahib Teima

Il ragazzo arrestato per la morte di una ragazza francese, il cui cadavere è stato rinvenuto in una chiesetta nella zona di La Salle, in provincia di Aosta, ha un nome e un cognome: come riportato dall’Ansa, infatti, si tratta di Sohaib Teima, 21enne residente a Fermo nelle Marche. È stato arrestato a Lione in Francia nelle scorse ore. Secondo gli investigatori, era lui la persona vista insieme alla vittima da alcuni testimoni, prima del ritrovamento del corpo.I due “erano vestiti in abiti dark, come due vampi, e stavano cercando una casa dei fantasmi”. Nello specifico la casa infestata di Derby, a pochi passi dalla zona del ritrovamento del cadavere della ragazza. Sohaib Teima era ricercato dal marzo scorso: aveva fatto perdere le sue tracce in seguito a un’indagine per maltrattamenti in famiglia. E il 13 gennaio scorso aveva ricevuto una notifica di divieto di avvicinamento nei confronti della ragazza.
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Arrestato per la morte della giovane ad Aosta: si chiama Sohaib Teima

Secondo i carabinieri Sohaib Teima è tornato in Francia subito dopo la morte della ragazza attraverso il traforo del Monte Bianco. Il fermo è stato confermato da Eric Vaillant, procuratore di Grenoble. Un testimone che aveva visto i due prima della morte della giovane aveva raccontato: “Camminavano, erano a piedi. Lei: molto bella, ma sofferente, emaciata. Lui con i ricci neri e la carnagione olivastra. Erano vestiti come due dark, tutti di scuro. Come quei ragazzi che venerano la morte. Ho pensato: due vampiri”. Nella conversazione conversazione “ha sempre parlato lui. Si esprimeva in un buon italiano, anche se non sembrava italiano. Era molto più giovane di lei, non dico minorenne ma quasi. Non sembrava un tipo violento, tutt’altro. Non sembrava nemmeno uno con problemi di droga. Con me è stato gentile. Io non credo che l’abbia uccisa”.

“I due erano alla ricerca di alcuni ruderi abbandonati, per loro stessa ammissione. Zone nelle quali passavano spesso anche la notte, seguendo le linee guida del cosiddetto “Urbex“, disciplina che consiste nell’avventurarsi in strutture in rovina e, a volte, anche dormirci dento. Il sospetto degli investigatori è che sia stato proprio Sohaib a uccidere la ragazza: “Portare via l’arma del delitto insieme a cellulare e documenti della vittima è il comportamento di chi sta cercando di guadagnare tempo per la fuga”.
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