Una scoperta agghiacciante ha sconvolto la comunità locale nell’apparentemente pacifico scenario della Valle d’Aosta,. All’interno di una chiesetta in rovina sopra La Salle, nel villaggio abbandonato di Equilivaz, è stato ritrovato il corpo senza vita di una giovane ragazza, avvolto in un mistero tanto inquietante quanto tragico.
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La scena del ritrovamento parla da sola: una ferita profonda alla gola e accanto al cadavere, quasi surreale, un pacchetto di marshmallow. L’altitudine, a mille metri sopra il livello del mare, e il luogo, una cappella dimenticata dal tempo, aggiungono un’aura di isolamento e abbandono all’intera vicenda. La posizione del corpo, disteso in fondo alla stanza in una postura fetale, con le braccia protettive vicino alla testa e una felpa insanguinata, suggerisce un finale di vita sia violento che solitario.
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L’esame preliminare del medico legale non lascia spazio a dubbi: la causa della morte sembra essere stata violenta, portando la procura a indagare per omicidio. Il procuratore Manlio D’Ambrosi, attento ai dettagli emersi, si concentra su alcune tracce significative: segni che potrebbero indicare un trascinamento del corpo e, su una “losa” – tipica pietra dei tetti valdostani – altre tracce di sangue che complicano ulteriormente il quadro.
La ricostruzione dei fatti
La vittima, una giovane donna senza documenti, probabilmente straniera e di circa vent’anni, indossava leggins, scarpe e una felpa beige al momento del ritrovamento. Le sue caratteristiche fisiche e un piercing all’ombelico potrebbero essere cruciali per la sua identificazione.
Nel frattempo, una testimonianza sembra portare la narrazione in una direzione del tutto inaspettata. Un testimone ha raccontato di aver visto la giovane accompagnata da un ragazzo, entrambi vestiti in modo dark, evocativo di una cultura giovanile spesso mal interpretata. Il loro aspetto, descritto come “vampirico“, e il loro comportamento sembravano fuori luogo nella tranquilla Valle d’Aosta. Questa coppia, apparentemente fuori dal tempo e dallo spazio, aveva parlato di essere arrivati dalla Svizzera e di cercare un supermercato, prima di avventurarsi verso le montagne per campeggiare.
La storia si complica con il racconto di un furgone bordeaux visto nei pressi del luogo del delitto giorni prima del macabro ritrovamento, anche se il testimone esclude qualsiasi collegamento tra questo veicolo e i due giovani. La loro conversazione, e il dettaglio dei sacchetti di spesa trovati vicino al corpo, suggeriscono una quotidianità tragicamente interrotta.
Mentre le indagini proseguono, la comunità resta sospesa in un’attesa carica di domande. Chi era la giovane ragazza trovata in quel luogo dimenticato? Cosa è realmente accaduto nella chiesetta diroccata di Equilivaz? La Valle d’Aosta si ritrova a fare i conti con un mistero che sembra distaccarsi dalle sue solite narrazioni, un puzzle inquietante la cui soluzione potrebbe nascondersi nelle ombre di storie non ancora raccontate.
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