Le nuove tecnologie sono al servizio di tutti, grandi e piccoli. Oggetti come lo smartphone e il tablet fanno ormai parte dell’uso quotidiano familiare. Quindi, fin dalla prima infanzia, i bambini nascono e crescono immersi in un contesto tecnologico e digitale a portata di mano, più di qualunque altra generazione prima di loro.
Di conseguenza, non sono poche le questioni sulla sicurezza e la qualità dei contenuti fruibili dai più piccoli. Per questo anche il colosso Apple è stato chiamato in causa col il dovere morale di garantire sicurezza agli iPhone che vengano usati anche dai bambini.
Negli ultimi mesi si sono moltiplicate le ricerche e gli studi sui danni provocati dal tempo trascorso davanti agli schermi degli smartphone, visto che le ore di media per un adolescente sono circa 6.
In primo luogo, questo atteggiamento crea dipendenza e non è salutare in quanto aumenta del 71% la percentuale di rischio di suicidio. Usare per troppo tempo media digitali accresce il sentimento di infelicità.
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Lo stesso Mark Zuckerberg, numero 1 di Facebook, ha recentemente dichiarato che: “passare troppe ore utilizzando social network peggiora lo stile di vita”. E non sono nuove le dichiarazioni secondo cui Steve Jobs vietava ai propri figli di passare troppo tempo tempo usando dispositivi digitali.
Su questo siamo tutti d’accordo: meno è, meglio è. Ma se i bambini restano affascinati dal mondo dei media e hanno imparato a comunicare tra di loro tramite social, è possibile almeno garantire una sorta di sicurezza che li tuteli?
Così JANA Partners LLC, il California State Teachers ‘Retirement System e gli azionisti di Apple hanno deciso di scrivere una lettera ai vertici, facendo valere i 2 miliardi in valore di azioni di Apple e riconoscendo il ruolo unico dell’azienda nella storia dell’innovazione. Si chiede esplicitamente di prendere delle iniziative che proteggano l’utilizzo da parte dei più piccoli.
Nella lettera viene sottolineato che ciò non solo è moralmente giusto, ma potrebbe addirittura migliorare il bilancio della Apple portando i genitori a preferire prodotti e contenuti dell’azienda di Cupertino purché offra maggiore protezione ai propri figli.
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Il problema fondamentale è il tempo di utilizzo: limitarlo ad un massimo di due ore, soprattutto da parte di un adolescente sarebbe l’ideale. Per questo includere un’app o modificare l’iOS per creare un sistema di controllo nell’Iphone limitando il tempo di utilizzo garantirebbe ad Apple un plauso da parte dei genitori, che così lo preferirebbero ad altri al momento dell’acquisto.
Sapere che l’iphone o l’ipad danno offrono opzioni che tutelano la navigazione dei bambini e ne limitano la frizione sbaraglierà la concorrenza.