Domenico Arcuri è indagato dalla Procura di Roma. I reati contestati all’ex commissario straordinario per l’emergenza coronavirus sono abuso di ufficio e peculato. Richiesta invece l’archiviazione dal pm per la contestazione più grave, quella di corruzione. L’inchiesta dei magistrati capitolini è quella sulle mascherine provenienti dalla Cina, ritenute non idonee e pericolose per la salute.
L’attuale amministratore delegato di Invitalia, Domenico Arcuri, risulta dunque indagato per diversi reati nell’ambito dell’inchiesta sull’acquisto di 801 milioni di mascherine dalla Cina al prezzo di 1,25 miliardi di euro durante la prima ondata del Covid. Le mascherine sono considerati irregolari e pericolose dagli inquirenti. A confermare la notizia, già pubblicata da alcuni quotidiani nell’aprile scorso, è stato lo stesso ufficio stampa dell’ex commissario designato dall’allora premier Giuseppe Conte.
Per fortuna di Arcuri, i pubblici ministeri titolari dell’accusa, Fabrizio Tucci e Gennaro Varone, hanno chiesto l’archiviazione per l’accusa di corruzione. Ma la decisione finale su questo punto spetterà al Gip Paolo Andrea Taviano. Da fonti giornalistiche si viene anche a sapere che l’ex commissario è stato ascoltato sabato scorso dai magistrati romani nel corso di un “confronto e un chiarimento che si auspicava da molto tempo con l’autorità giudiziaria, rispetto alla quale sin dall’origine dell’indagine il dottor Arcuri ha sempre avuto un atteggiamento collaborativo, al fine di far definitivamente luce su quanto accaduto”, si legge nella nota del suo ufficio stampa.
La Procura di Roma ha inoltre ordinato al Nucleo speciale valutario della Guardia di Finanza, che svolge la funzione di polizia giudiziaria, di sequestrare presso la struttura commissariale nazionale e le sedi regionali della Protezione civile tutti i dispositivi di protezione oggetto dell’inchiesta. A preoccupare sono soprattutto le mascherine Ffp2 giudicate un “dispositivo molto pericoloso”. Oltre ad Arcuri, infine, sono indagate diverse persone, tra le quali il suo vice Antonio Fabbrocini e il giornalista Rai in aspettativa Mario Benotti.
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