I dati che arrivano dalle organizzazioni che si occupano di tutela della salute e di inquinamento sono allarmanti, ma soprattutto non lasciano molto spazio all’interpretazione visto che sono concordanti. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità ogni anno a causa dell’inquinamento muoiono prematuramente, cioè in giovane età, 3 milioni di persone.
Le stime dell’Agenzia Europea per l’Ambiente dicono che nel solo 2014 a causa delle emissioni di ossidi di azoto, particolato fine e ozono, quindi inquinamento urbano, ci sono stati 500.000 decessi. Un numero maggiore rispetto alle morti dovute agli incidenti stradali di ben 20 volte.
Leggi anche: L’inquinamento da plastica colpisce anche il sale marino
L’inquinamento in Italia
Come si pone l’Italia in questo scenario? Purtroppo non bene perché i dati sono peggiori rispetto a Paesi più industrializzati del nostro e quindi in teoria con maggiori emissioni inquinanti. Siamo, infatti, il paese europeo con il maggior numero decessi causati dall’aria inquinata e con dati molto più elevati rispetto a Regno Unito, Francia e Germania.
Se in Italia si registrano 1500 morti ogni milione di abitanti, in Germania se ne registrano 1100 , mentre nel Regno Unito e nella Francia appena 800.
A rendere le città italiane così inquinate e poco vivibili vi è il costante aumento di traffico, infatti, se anche le auto oggi adoperano elevate tecnologie, l’aumento del numero di auto va ad azzerare i benefici ottenuti da veicoli sempre meno inquinanti.
A ciò deve aggiungersi che la crisi economica ha portato l’Italia ad avere un parco auto vecchio, anche nel caso dei mezzi di trasporto pubblici che, oltre ad essere insufficienti e quindi a indurre le persone a rinunciare al trasporto pubblico, sono anche inquinanti. Non solo auto, perché anche la cattiva abitudine di riscaldare eccessivamente case ed uffici porta ad un aumento dell’aria inquinata dovute ai combustibili tra cui legna e pellet.
Non va meglio per quanto riguarda il settore industriale in cui molte imprese rinunciano ad adottare sistemi di ultima generazione per ridurre l’inquinamento.
Leggi anche: Anemotech lancia The Breath: un tessuto innovativo che riduce l’inquinamento e purifica l’aria
Ridurre l’inquinamento si può
Cosa si potrebbe fare per migliorare la qualità della vita e soprattutto per ridurre i decessi causati dall’aria inquinata? Le possibilità sono tante e da uno studio realizzato dalla “Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile“, insieme all’Enea e al gruppo “Ferrovie dello Stato” ha tracciato una linea da seguire.
Tra gli interventi che potrebbero aiutare a migliorare la qualità dell’aria vi è proprio l’obiettivo di ridurre il parco auto incentivando l’uso di mezzi pubblici, ovviamente per fare questo è necessario che il sistema di trasporto funzioni, cioè che viaggiare sui mezzi pubblici sia un piacere grazie ad un numero sufficiente di corse, un ampio raggio raggiunto dai servizi e puntualità.
Un aiuto potrebbe arrivare anche dalla scelta e dall’incentivazione dell’acquisto di auto ibride, cercando, invece, di disincentivare l’acquisto di mezzi diesel che sono altamente inquinanti ma scelti a causa del minor costo del carburante. Molto importante è anche rispettare i limiti previsti per i riscaldamenti degli ambienti, infatti impostare una temperatura eccessivamente elevata porta maggiore inquinamento oltre a uno spreco di denaro.
Essenziale è ridurre l’uso di azoto nelle coltivazioni e negli allevamenti, ciò attraverso una migliore gestione dei reflui. Infine, resta la necessità di contenere l’inquinamento prodotto da industrie. Come si vede molti comportamenti coinvolgono le scelte dei singoli individui, proprio per questo ognuno ha potere di migliorare la qualità della vita di tutti con piccoli gesti quotidiani.