Allora, se credete che la politica sia un palcoscenico drammatico in cui si svolgono le tragedie quotidiane del popolo, allora avete tutto giusto. Certo, i nostri illustri politici si esibiscono con le loro virtuosistiche doti oratorie, creando così il teatro della vita reale. Ma, a volte, è quando le celebrità dello spettacolo intervengono che il sipario si alza sul dramma davvero spettacolare. Parliamo, ad esempio, della nostra amata cantante Arisa e della sua recente confessione sulla simpatia per la Premier, Giorgia Meloni.
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“Giorgia Meloni mi piace perché ha molta cazzimma”. Così Arisa, in un improbabile accento napoletano, ha confessato il suo sentimento controverso durante l’intervista a La Confessione, il programma di Peter Gomez. Ora, può sembrare un po’ paradossale che una popstar, lontana dalle battaglie politiche e molto vicina all’arcobaleno LGBTQIA+, possa nutrire simpatia per un leader noto per le sue posizioni non proprio “arcobalenose”.
Forse, la cosa più sorprendente è che la cantante sembra trasformare la Meloni in una sorta di “mamma severa e spaventata” della nazione. Non so voi, ma io visualizzo la scena con la Meloni in grembiule, intenta a fare la torta, dividendo le fette in modo iniquo tra i suoi 4 figli immaginari. Ovviamente, uno dei figli viene penalizzato, forse quello che preferisce il gelato all’arcobaleno piuttosto che il classico cioccolato.
L’ironia di Luxuria
“Le sue non sono posizioni aperte”, ammette Arisa, ma chissà, forse con un po’ di dialogo e un atteggiamento diverso, si potrebbe convincere la mamma nazionale a rivedere le sue ricette e a distribuire il gelato in modo più equo.
Mentre i social sono stati presi d’assalto da una tempesta di critiche e indignazioni, la cantante non ha ancora risposto. Vladimir Luxuria, però, ha preso la parola: «Una mamma può essere dolce o severa ma deve esserlo con tutti i figli, non fare figli e figliastri…» Ah, il dramma!
Insomma, che siate d’accordo o meno con le opinioni di Arisa, dovete ammettere che questa è una delle opere più ironiche e divertenti mai messe in scena sul palcoscenico della politica. Applausi, per favore!