Dagli Stati Uniti giunge una notizia sorprendente: lo sviluppo di armi laser di una potenza mai vista prima, superiori a qualsiasi dispositivo impiegato sui campi di battaglia fino ad oggi. Secondo quanto riportato dal Tempo, sarebbero già iniziati i primi test per perfezionare questi nuovi e pericolosissimi strumenti bellici. La necessità di sviluppare tali tecnologie nasce dalla crescente diffusione delle cosiddette “loitering munitions”, droni che si trasformano in armi letali e che vengono utilizzati con sempre maggiore frequenza, specialmente nel contesto del conflitto tra Russia e Ucraina. Questi droni, infatti, possono causare danni devastanti agli obiettivi colpiti.
Come riportato dal Tempo, l’azienda statunitense Lockheed Martin ha ottenuto un contratto del valore di 221 milioni di dollari per lo sviluppo di un avanzato sistema di difesa laser, con completamento previsto entro il 2025. Questo sviluppo suscita preoccupazione tra molti analisti del settore. Si tratta di una “other transaction authority”, una forma di transazione che differisce dai contratti tradizionali, concessa per progetti di ricerca avanzati in ambito difensivo e di interesse nazionale.
Il sito ufficiale spiega che “il progetto attuale riguarda un sistema High Energy Laser (HEL), parte della categoria delle armi a energia diretta (Directed-Energy Weapon – DEW). I DEW sono sistemi d’arma progettati per impiegare energia altamente concentrata contro il nemico, piuttosto che proiettili solidi”. Questa innovazione potrebbe rappresentare un cambiamento radicale nelle strategie militari, portando con sé non solo potenziali vantaggi ma anche nuove questioni etiche e di sicurezza globale.