Finita la fuga di Filippo Turetta. Il ragazzo accusato di aver ucciso la sua ex fidanzata Giulia Cecchettin, il cui corpo è stato trovato ieri mattina nei pressi del lago di Barcis, è stato fermato e arrestato in Germania durante la notte.
Ormai da diverse ore si era concretizzata l’ipotesi della premeditazione ed erano aumentati gli avvistamenti del ragazzo oltreconfine: alcuni dettagli, come un possibile cambio di vestiti, l’utilizzo di contante in quantità e la detenzione, fin dalla partenza in Italia, di un coltello, hanno portato gli inquirenti a credere che fosse tutto organizzato.
Filippo ha usato banconote insanguinate per fare benzina
Una settimana esatta. Tanto è durata la fuga di Filippo Turetta, avvistato l’ultima volta a Lienz, in Tirolo. Prima dell’arresto, si era fatta largo l’ipotesi che avesse attraversato un varco a Treviso, in direzione Carinzia, allo scopo di raggiungere il comune a 20 chilometri dal confine italiano. In questi giorni non ha prelevato denaro, né si sa dove abbia mangiato dormito. Una telecamera di sorveglianza, nella famosa località sciistica delle Dolomiti, lo ha però ripreso mentre faceva il pieno di benzina in una stazione di servizio, dove ha pagato in contanti alla cassa automatica. Pochi giorni dopo il suo passaggio, il titolare dell’impianto ha ritirato il denaro e si è accorto che una delle banconote presentava macchie simili a sangue. Polizia e carabinieri di Belluno hanno acquisito le prove e dovranno verificare che le tracce ematiche appartengano a Giulia.
Sul pc di Filippo ricerche su kit di sopravvivenza
Nel frattempo, dal computer è emerso anche che Filippo aveva cercato online come reperire un kit di sopravvivenza, oltre a percorsi e mappe del Tirolo. Tutti questi elementi fanno propendere gli investigatori verso l’idea che il rapimento e l’omicidio di Giulia fossero stati preparati da tempo.