Dopo i condoni del decreto fiscale, la legge di bilancio porta con sé la sanatoria per i cittadini in difficoltà economiche. Il saldo e stralcio delle cartelle riguarda gli importi affidati all’agente della riscossione entro il 31 dicembre 2017 e derivanti dalla liquidazione delle dichiarazioni annuali Iva e redditi. La sanatoria riguarda anche i contributi dovuti dagli iscritti alle casse professionali e alla gestione separata Inps dei lavoratori autonomi.
Sono interessate le sole persone fisiche in possesso di valori Isee non superiori a 2omila euro. Gli sconti che riguardano anche la sorte capitale, spiega il Sole 24 Ore, saranno scaglionati in funzione del valore Isee. La domanda deve essere presentata entro il 30 aprile 2019. Il versamento, inoltre, potrà essere scaglionato fino al 2021. Deve dunque trattarsi di affidamenti eseguiti sino alla fine dello scorso anno riguardanti non solo il semplice omesso versamento di Irpef e Iva, ma anche la correzione dei dati dichiarati.
Oltre al totale azzeramento di sanzioni e interessi di mora, lo stralcio comporta l’obbligo di versare il 16% delle somme affidate, compresi gli interessi per ritardata iscrizione a ruolo, in caso di Isee non superiore a 8.500 euro, il 20%, in caso di Isee compreso tra 8.501 e 12.500 euro, il 35%, in caso di Isee superiore a 12.500 euro, con il limite massimo di 20mila euro. Occorre inoltre pagare l’aggio di riscossione sulle somme stralciate e il rimborso delle spese esecutive e di notifica della cartella.
Indipendentemente dal requisito Isee, sono ammessi di diritto alla sanatoria tutti i soggetti per i quali, alla data di presentazione della domanda, risulta aperta la procedura di liquidazione dei beni di proprietà, nell’ambito della disciplina della composizione della crisi da sovra indebitamento, secondo l’articolo 14-ter, legge n. 3 del 2012. L’accesso al saldo e stralcio si esegue tramite la trasmissione di una apposita istanza, pubblicata dall’Ader, entro il 30 aprile 2019.
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