Dopo ormai più di un mese che il Reddito di cittadinanza viene erogato ai beneficiari del sussidio, il ministero del Lavoro ha finalmente pubblicato le linee guida ufficiali sull’utilizzo della card Rcd. Se finora non c’erano dubbi per quanto riguarda le spese per generi alimentari o per pagare le bollette e tutti i beni di consumo, nella nuova lista di spese ufficiali sono ora presenti dei beni prima esclusi come ad esempio i telefoni cellulari, i piccoli e grandi elettrodomestici, il vino, mentre restano vietate le spese per i servizi in abbonamento streaming, i superalcolici o accessori come collane e bracciali. Questi sono solo alcuni esempi, ma andiamo per ordine e capiamo cosa è possibile acquistare o cosa no.
I beni esclusi dalla Card
Con la card del Reddito di cittadinanza, non si possono acquistare beni in gallerie d’arte e in club privati, così come sono esclusi gli articoli di gioielleria e pellicceria. Ancora, non sarà possibile acquistare, noleggiare o prendere in leasing navi e imbarcazioni da diporto. Allo stesso modo non si potrà utilizzare la card per accedere a servizi portuali. Tra gli acquisti proibiti c’è anche quello di armi e di materiale pornografico o di beni e servizi riservati solo agli adulti. Esclusi anche i servizi finanziari e creditizi e quelli per il trasferimento di denaro. Non fanno parte delle spese consentite neanche i servizi assicurativi, come quelli riguardanti l’assicurazione delle auto. Altro limite riguarda le modalità di acquisto: divieto anche per le compere all’estero e quelle online. Nella lista non compaiono, invece, contrariamente a quanto ipotizzato negli scorsi mesi, gli acquisti di elettrodomestici e prodotti elettronici che sarà quindi possibile comprare.
Infine ricordiamo che, come già previsto dall’istituto di previdenza prima dell’arrivo del decreto, è impossibile spendere il reddito per giochi che prevedono vincite in denaro o utilità affine. Inoltre altro vincolo per il beneficiario della misura è quello di spendere tutta la cifra accreditata mensilmente. Se ciò non accade entro il mese successivo, l’importo del sussidio viene tagliato 20% al momento del nuovo accredito.
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