Maggiore durata, incremento della resistenza al passaggio dei veicoli e alla deformazione, riduzione delle tracce lasciate dagli pneumatici: stiamo parlando del grafene, il materiale del futuro almeno per quanto riguarda la mobilità. Questa tecnologia è stata messa a punto da Iterchimica, azienda italiana attiva nello sviluppo di soluzioni per il miglioramento delle prestazioni dell’asfalto, in collaborazione con Directa Plus, produttore e fornitore di prodotti a base grafenica quotato all’Aim di Londra. Alcuni mesi fa, l’asfalto al grafene è stato sperimentato con successo su un tratto della via Ardeatina, in provincia di Roma. Dallo scorso novembre le performance del manto stradale sono state costantemente monitorate da Iterchimica in collaborazione con un laboratorio indipendente.
Il materiale del futuro
Il grafene è considerato un materiale delle meraviglie per la sua versatilità, resistenza al calore e capacità di condurre elettricità. È stato scoperto nel 2004 da Andre Geim e Konstantin Novoselov, premiati nel 2010 con il Nobel per la Fisica. È il materiale più sottile al mondo, caratteristica che lo rende un ‘jolly’ per ricerca e industria. Tante le possibili applicazioni: dalla telefonia ai computer, dalle celle solari ai sensori per ambiente e biomedicina. La scoperta di piccole imperfezioni nella struttura regolare del grafene, simile a un reticolo di esagoni, amplia ancora di più i suoi possibili campi di utilizzo. Anche per ottenere asfalti più performanti.
Ecco i risultati del confronto tra l’utilizzo dell’innovativo grafene (Gipave) e un asfalto tradizionale. Durata: il miglioramento di resistenza alla fatica è risultato superiore al 250%; resistenza al passaggio di veicoli: i test meccanici hanno dimostrato un aumento della forza di resistenza al passaggio dei veicoli (trazione indiretta) del 35%; resistenza alla deformazione a parità di sforzo applicato: il modulo di rigidezza è stato misurato a diverse temperature mostrando un miglioramento del 46% a 40°C; deformazione plastica permanente: i valori di ormaiamento (traccia lasciata dagli pneumatici) sono risultati inferiori del 35% a 60°C.
Dall’Italia agli Usa
A seguito del successo della prova effettuata, Iterchimica e Directa Plus stanno valutando di replicare l’esperimento sia in altre zone d’Italia sia all’estero, in Regno Unito, Stati Uniti e Oman. Il supermodificante a base di grafene, il cui brevetto è stato depositato a novembre 2017, è il risultato del Progetto Ecopave, un programma di ricerca durato tre anni. Successivamente alla posa in opera, le strade realizzate con Gipave potranno essere riciclate al 100%, riducendo così l’estrazione di nuovi materiali e l’impiego di bitume di primo utilizzo.
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