Asilo lager, con bimbi piccolissimi sbattuti per terra, strattonati, lasciati dormire nel bagno e rinchiusi in tuguri. I carabinieri di Legnano hanno scoperto una lunga serie di abusi compiuti ai danni dei 17 bambini frequentanti un asilo nido di Vanzago, nell’hinterland milanese, abusi per i quali sono state indagate la direttrice e cinque maestre, a seguito della segnalazione di alcune stagiste.
Obbligo quotidiano di presentazione in caserma e l’interdittiva del divieto di esercizio della professione: questi sono i provvedimenti per le sei donne, tutte tra i 26 ed i 43 anni, emessi dalla gip Ileana Ramundo su richiesta della pm Maria Cardellicchio. Tra gli episodi contestati e riscontrati dalle indagini c’è il lancio di alcune palline e altri oggetti da parte delle maestre nei confronti di alcuni bambini che avevano appena imparato a camminare, facendoli cadere per scherno. Il pianto dei più piccoli, poi, veniva “curato” rinchiudendoli da soli dentro stanze poco accoglienti.
Il tutto è stato confermato da testimonianze e dai filmati delle telecamere. Dalle indagini sono emerse “con indiscutibile chiarezza la totale carenza di capacità di autocontrollo e una assoluta disinvoltura nel porre in essere in modo sistematico condotte oltremodo censurabili e certamente incompatibili con la natura educativa e con la finalità di cura ed assistenza correlate alla professione di educatrici o meastre” scrive la gip Ramundo nell’ordinanza cautelare. Tali violenze “hanno arrecato – aggiunge – sofferenze fisiche e psicologiche a bambini in una fascia di età delicata e vulnerabile, aggravate dalla oggettiva impossibilità della vittima di opporre qualunque resistenza”. Secondo la gip il reiterato riptersi egli abusi mostra la totale incapacità delle insegnanti di capire il disvalore delle loro azioni.
“Bisogna giocare con queste cose, perché se si vede che io sto gridando a un bambino è maltrattamento? No (…) è quello che mi ha detto anche l’avvocato, loro partono dal momento in cui vedono ceffoni, tiri capelli, vomita e gli fai mangiare il vomito (…) quello è maltrattamento”. Queste le parole della direttrice dell’asilo, intercettata. Le maestre violente temevano che la loro condotta fosse stata denunciata, come emerge da un’altra intercettazione, in cui una di loro si chiede: “Come faceva a saperlo che noi li mettevamo nel tugurio?”.