Fernando Villavicencio, uno dei principali candidati alle prossime elezioni presidenziali in Ecaduor, è stato tragicamente ucciso a colpi di pistola dopo un comizio in una scuola di Quito. Villavicencio, 59 anni, era un rispettato giornalista e attivista politico, ampiamente conosciuto per il suo impegno nella lotta contro la corruzione.
Il Presidente dell’Ecuador, Lasso, ha immediatamente reagito con orrore all’assassinio, confermando la notizia sui social media e sottolineando che “Il crimine non resterà impunito”.
Le circostanze dell’assassinio sono ancora in fase di chiarimento. Il procuratore generale dell’Ecuador ha rivelato che l’assassino di Villavicencio è morto a seguito delle ferite subite durante il suo arresto. Altri sei individui, sospettati di essere coinvolti nell’omicidio, sono stati arrestati.
La tragedia non ha risparmiato altre vittime: nove persone sono rimaste ferite nell’attacco, tra cui un’altra candidata alla presidenza e due agenti di polizia.
Fernando Villavicencio era uno degli 8 candidati che avrebbero gareggiato alle urne il 20 agosto, rappresentando il movimento “Build Ecuadore”. Questo omicidio rappresenta un ulteriore colpo per un Paese già in lotta con un’escalation di violenza, in gran parte attribuita alle azioni di bande criminali coinvolte nel traffico di droga.
Vale la pena notare che Villavicencio, noto oppositore dell’ex presidente Rafael Correa (2007-2017), aveva ricevuto minacce di morte nelle settimane precedenti l’attacco. A seguito di queste minacce, si era visto assegnare una protezione speciale da parte della polizia.
Fonti locali rivelano che gli agenti di sicurezza erano al corrente di possibili minacce e indagavano sulla presenza di un ordigno esplosivo nel luogo del comizio, poco prima dell’agguato mortale.
La comunità internazionale osserva con preoccupazione la situazione in Ecuador, sperando che la pace e la stabilità possano tornare nel Paese in questo momento critico della sua storia politica. il Candidato Presidenziale in Ecuador: L’escalation di Violenza Scuote la Campagna Elettorale
Quito – In una notizia scioccante proveniente dalla capitale dell’Ecuador, Fernando Villavicencio, uno dei principali candidati alle prossime elezioni presidenziali, è stato tragicamente ucciso a colpi di pistola dopo un comizio in una scuola di Quito. Villavicencio, 59 anni, era un rispettato giornalista e attivista politico, ampiamente conosciuto per il suo impegno nella lotta contro la corruzione.
Il Presidente dell’Ecuador, Lasso, ha immediatamente reagito con orrore all’assassinio, confermando la notizia sui social media e sottolineando che “Il crimine non resterà impunito”.
Le circostanze dell’assassinio sono ancora in fase di chiarimento. Il procuratore generale dell’Ecuador ha rivelato che l’assassino di Villavicencio è morto a seguito delle ferite subite durante il suo arresto. Altri sei individui, sospettati di essere coinvolti nell’omicidio, sono stati arrestati.
La tragedia non ha risparmiato altre vittime: nove persone sono rimaste ferite nell’attacco, tra cui un’altra candidata alla presidenza e due agenti di polizia.
Fernando Villavicencio era uno degli 8 candidati che avrebbero gareggiato alle urne il 20 agosto, rappresentando il movimento “Build Ecuadore”. Questo omicidio rappresenta un ulteriore colpo per un Paese già in lotta con un’escalation di violenza, in gran parte attribuita alle azioni di bande criminali coinvolte nel traffico di droga.
Vale la pena notare che Villavicencio, noto oppositore dell’ex presidente Rafael Correa (2007-2017), aveva ricevuto minacce di morte nelle settimane precedenti l’attacco. A seguito di queste minacce, si era visto assegnare una protezione speciale da parte della polizia.
Fonti locali rivelano che gli agenti di sicurezza erano al corrente di possibili minacce e indagavano sulla presenza di un ordigno esplosivo nel luogo del comizio, poco prima dell’agguato mortale.
La comunità internazionale osserva con preoccupazione la situazione in Ecuador, sperando che la pace e la stabilità possano tornare nel Paese in questo momento critico della sua storia politica.