Trasformare gli scarti organici umidi in biocombustibile e bioplastiche, produrre materiale isolante a partire dagli scarti della produzione cartiera. Sono questi due dei progetti che hanno conquistato i primi posti del premio “Io penso circolare” promosso da La Stampa-Tuttogreen, magazine dedicato all’ambiente e alla sostenibilità de La Stampa, insieme ad Aquafil, azienda che produce fibre in nylon rigenerato.
46 i progetti anti spreco presentati da aziende startup e enri di ricerca prescelti per la prima edizione del concorso che sposa la logica dell’economia circolare, ovvero un modello produttivo sostenibile che mira a ridurre in modo significativo gli sprechi, e secondo cui scarti e rifiuti non esistono, e la materia si rinnova sempre.
L’idea è dunque quella di promuovere e valorizzare idee innovativa e green, e con loro la creazione di un lavoro e uno sviluppo virtuoso e sostenibile.
Ad assegnare i premi a Torino il direttore de La Stampa Maurizio Molinari e il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti.
I vincitori del concorso anti sprecho
A comporre la giuria che ha valutato i 46 progetti partecipanti il direttore Maurizio Molinari, il coordinatore di La Stampa-Tuttogreen Roberto Giovannini, il giornalista Antonio Cianciullo, il presidente di Aquafil Giulio Bonazzi, Gianluca Baldo, socio fondatore di Lce e da Alessandra Astolfi di Ecomondo.
Il primo premio assegnato alle start up è andato a Enerpaper, startup dell’I3P, l’incubatore del Politecnico di Torino, il cui il progetto prevede la produzione di materiale isolante per edilizia utilizzando scarti di produzione della carta. Un podio che consentirà all’azienda di usufruire di una consulenza di tre mesi da parte della Life Cycle Engineering (Lce), società specializzata nelle analisi del ciclo di vita del prodotto e delle performance
Al secondo posto la torinese Stone-Brick, con W.E. Rock, un progetto con cui sta sviluppando un nuovo legante da utilizzare in edilizia derivato dalla lavorazione della pietra.
Il terzo posto è andato al gruppo di Energia per Ricostruire di Rieti, che ha presentati un progetto ambientale e sociale, fondato sull’idea di realizzare una rete di piccoli impianti di cogenerazione, da installare nei comuni colpiti dai terremoti del 2016 in Italia Centrale.
Primo classificato fra gli enti di ricerca, che ha ricevuto un premio di 3mila euro, il progetto della Bio-Raffineria del futuro (Università di Trento), che permette di convertire gli scarti organici umidi in biocombustibile e bioplastiche.
Al secondo posto ConSolAR, il cui scopo è trattare le acque reflue inquinate attraverso la luce solare. Terzo classificato Sostinnovi, progetto dell’Università di Modena e Reggio Emilia, che mira a regalare una seconda vita ai sottoprodotti della produzione del vino.