La polizia di stato di Catania, su delega della locale procura distrettuale della Repubblica, ha dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa della misura interdittiva della sospensione dall’esercizio di un pubblico ufficio a carico del rettore dell’università di Catania Francesco Basile e di ulteriori nove docenti (con posizioni apicali all’interno dei dipartimenti) ritenuti a vario titolo responsabili dei delitti di associazione a delinquere, corruzione, turbativa d’asta.
Tra i nove professori indagati ci sono l’ex rettore Giacomo Pignataro (Economia), Giuseppe Sessa (Medicina), Filippo Drago (Medicina), Carmelo Monaco (Agraria), Giancarlo Magnano di San Lio (Filosofia). A tutti gli indagati sono state fatte perquisizioni a casa e sequestrati i loro cellulari.
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Francesco Basile è attualmente rettore dell’Università di Catania dall’8 febbraio 2017, succedendo a Giacomo Pignataro, decaduto per sentenza del Consiglio di Giustizia amministrativa a luglio 2016. Da marzo 2013 a febbraio 2017 è stato presidente della Scuola “Facoltà di Medicina” dell’Università di Catania e da novembre 2008 a maggio 2012 è stato preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia dello stesso ateneo.
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Sono in corso 41 perquisizioni anche nei confronti di ulteriori indagati. Nel procedimento sono complessivamente iscritti anche 40 professori delle Università di Bologna, Cagliari, Catania, Catanzaro, Chieti-Pescara, Firenze, Messina, Milano, Napoli, Padova, Roma, Trieste, Venezia e Verona. L’operazione dei poliziotti della Digos, denominata “Università Bandita”, ha consentito di accertare l’esistenza di 27 concorsi truccati: 17 per professore ordinario, 4 per professore associato e 6 per ricercatore.
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