L’ agenzia S&P Global Ratings ha ridotto il rating di Astaldi S.p.A. e delle sue senior unsecured note a D (default) da CCC. Lo ha reso noto ieri in tarda serata, la società di costruzioni tramite un comunicato, spiegando che la decisione dell’agenzia di rating arriva dopo che il secondo maggiore gruppo italiano delle costruzioni ha presentato domanda di concordato preventivo con riserva, annunciato lo scorso 28 settembre. L’esito della valutazione condotta da Standard&Poor’s ha rilevato il livello minimo nella scala del merito di credito, valutando il gruppo romano delle costruzioni in situazione di default. L’istanza di concordato preventivo, che è stata presentata nei giorni scorsi presso il Tribunale di Roma, ha previsto la sospensione dei pagamenti in essere ai creditori per bloccare eventuali iniziative di riscossione.
Per questo motivo la S&aP ha rilevato per Astaldi il livello minimo nella scala del merito di credito, e ha valutato il gruppo romano delle costruzioni in situazione di default, ossia insolvenza. Intanto tramite il suo comunicato stampa del 2 ottobre, Borsa Italiana ha annunciato la decisione della Consob di prorogare fino al 4 ottobre il divieto di vendite allo scoperto sul titolo Astaldi. Il divieto, però, non è stato sufficiente a limitare il crollo continuo delle azioni, che nei giorni scorsi hanno perso il 28,13% arrivando a 0,41 euro.
Secondo la S&P “il rating del credito dell’emittente rimarrà a D fino alla ripresa dei termini di pagamento previsti dalle emissioni di Astaldi o alla ristrutturazione degli obblighi finanziari in capo alla società”. Sulla crisi di Astaldi sono intervenuti anche gli analisti di Fitch, che hanno tagliato il rating della società da CCC- a C ed hanno altresì rimosso il Rating Watch Evolving, giustificando le proprie decisioni con la richiesta di concordato preventivo avanzata dall’azienda.
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