Sul caso AstraZeneca arriva una brutta battuta d’arresto dell’Ue, la quale alza bandiera bianca e scarica sugli Stati ogni responsabilità: ognuno decida per sé. Chi blocca il vaccino, chi lo farà solo agli under 55, chi solo agli under 60, chi non porrà alcun limite. L’Agenzia europea del Farmaco ammette “legami” tra i casi rari e gravi di trombosi e la somministrazione del siero anglo-svedese, eppure ne difende l’uso illimitato per qualsiasi età. E allora, due ore dopo la conferenza stampa dell’Ema, sono i ministri europei della Salute a riunirsi in videoconferenza straordinaria per decretare la novità: AstraZeneca avrà limitazioni in ogni Stato europeo, ma – come sottolinea Angela Mauro su HuffPost, nemmeno su questo si riesce a trovare una linea comune. (Continua a leggere dopo la foto)
Al vertice serale “va in scena il solito e triste balletto delle decisioni ognuno per sé”. La commissaria europea alla Salute Stella Kyriakides ha chiesto ai ministri di incaricare esperti affinché lavorino all’interno dell’Ema “per sviluppare un approccio coordinato in tutta l’Ue basato su ulteriori orientamenti e studi sui gruppi di età. I ministri potrebbero tornare sulla questione a breve”. (Continua a leggere dopo la foto)
La Germania resta sulla linea di limitare AstraZeneca agli over-60. E così questa linea diventa la proposta per tutta l’Ue. “L’Italia accetta, come la Spagna. La Francia decide domani. Il Belgio abbassa un po’ la soglia e sconsiglia il vaccino anglo-svedese agli under 56. Ma sono i paesi scandinavi lo zoccolo duro dello scetticismo europeo su Astrazeneca. Fino alla fine si tenta di convincere Danimarca e Finlandia a fare marcia indietro rispetto alla decisione di sospendere del tutto la somministrazione del vaccino di Oxford. Niente da fare: sia Copenhagen che Helsinki non ne vogliono sapere, restano sul blocco totale”. (Continua a leggere dopo la foto)
La mancanza di coordinamento nella lotta al Covid e le incertezze che ingenera nei cittadini sono sotto gli occhi di tutti. Continua ancora Angela Mauro: “L’Ema è di fatto costretta ad alzare bandiera bianca, a conferma di quanto sia debole l’Unione in materia di sanità soprattutto. Ne esce male l’Ema, ne esce male l’Ue: sembra che la pandemia stia erodendo le poche certezze comuni”.
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