Vendere un prodotto online e, una volta trovato il compratore, farsi accreditare i soldi e spedirlo. Un’operazione che milioni di persone svolgono ogni giorno, in ogni parte del pianeta. E che però potrebbe comportare pericolosi rischi, se non si tengono ben drizzate le antenne. Le forze dell’ordine hanno sottolineato in queste ore quanto sia importante fare attenzione alla cosiddetta “truffa del bancomat“: l’ultimo caso è avvenuto a Tregnango, in provincia di Verona, ed è stato raccontato dalla testata locale L’Arena: quattro giovani, residenti nel padovano, sono stati denunciati dai carabinieri perché ritenuti responsabili di un raggiro a danno di un cittadino del paese. Per i ragazzi è scattato anche il sequestro di otto conti correnti postali, dove sarebbe finito il denaro proveniente dall’attività illecita. (Continua a leggere dopo la foto)
Ma come funziona, di preciso, questa truffa? I malviventi cercano le loro vittime su siti di annunci per effettuare compravendite, dove viene offerta ad acquirente e venditore la possibilità di un contatto diretto, senza filtri. Ecco cos’è successo al signore vittima del raggiro: ha messo in vendita un oggetto ed è stato contattato da un potenziale compratore, che si è detto interessato e ha proposto di pagare con bonifico bancario. (Continua a leggere dopo la foto)
L’uomo ha accettato e il truffatore gli ha chiesto di recarsi presso uno sportello bancomat per svolgere alcune operazioni che gli avrebbero permesso di ricevere il pagamento. Al telefono, lo ha poi guidato attraverso vari passaggi: inserire il bancomat, selezionare il circuito di pagamento, selezionare ricarica. Il malvivente ha chiesto a quel punto di digitare l’importo del pagamento e un numero, che sosteneva fosse quello dell’ordine dell’operazione. In realtà, invece, si trattava di una carta ricaricabile. (Continua a leggere dopo la foto)
Complessivamente, all’uomo sono stati sottratti circa 3 mila euro nel giro di pochi minuti. I carabinieri di Verona hanno invitato i cittadini a fare particolare attenzione alle operazioni fatte online: in caso di dubbi, è sempre opportuno contattare le forze dell’ordine per segnalare un comportamento sospetto da parte di altri utenti.