È caccia all’uomo dentro Forza Italia dopo l’audio sull’Ucraina e Putin rubato a Silvio Berlusconi. Chi aveva interesse a far implodere il partito azzurro proprio alla vigilia della formazione del nuovo governo? A chiederselo sono in molti. E c’è pure chi si è messo ad indagare. Secondo quanto rivela il quotidiano Il Tempo, infatti, pare che i responsabili del ‘furto’ della voce del capo siano stati già individuati.
Erano circa una settantina le persone presenti durante il discorso pronunciato da Berlusconi alla Camera. Tra loro anche una ventina di non parlamentari, compresi quelli che non sono stati ricandidati alle ultime elezioni. Ed è proprio tra questi ultimi che si sono concentrati i sospetti. Il primo a rivelare di aver capito di chi potesse trattarsi è stato il neo eletto vicepresidente della Camera Giorgiò Mulè che, durante Porta a Porta, ha puntato il dito contro qualcuno, ma senza rivelarne l’identità.
Secondo quanto scrive Il Tempo, invece, Fonti di Forza Italia molto vicine a Berlusconi fanno sapere all’agenzia di stampa Nova che “gli audio sono stati registrati da due parlamentari non ricandidati alle elezioni dello scorso 25 settembre”. Ma non solo perché, oltre ai primi due audio, ce ne sarebbe anche un terzo, ancora inedito, che riguarderebbe un altro passaggio del Cavaliere sull’Ucraina. Il leader di FI sarebbe furibondo e starebbe pensando di rimediare a questa situazione con un’ospitata nel salotto televisivo di Bruno Vespa.
“Spero che l’autore di tutto ciò giri sotto scorta”, si abbandona ad una battuta un parlamentare di centrodestra. “È spregiudicato, per non dire criminale, che qualcuno tra i 45 eletti alla Camera possa prestarsi a riferire parole del presidente, che andavano contestualizzate”, tuona invece la neo eletta capogruppo azzurra al Senato Licia Ronzulli. Ora si attendono i nomi dei presunti traditori.
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