Una scritta (e un cuore) dipinti a pennarello nero sulla parte posteriore della tuta bianca protettiva, che racchiudono una frase semplice ma carica d’amore: “Auguri Papà, andrà tutto bene”. Questa è la scritta di Nicol Carrea, infermiera 24enne che lavora all’ospedale Gaetano Pini di Milano e che in queste ore, bardata sotto scafandro, maschera e guanti, sta combattendo nel reparto di terapia intensiva contro il Coronavirus e salvando la vita ai pazienti ricoverati. A causa del lavoro intenso e dell’impossibilità degli spostamenti e del rischio contagio, è da due mesi che la ragazza non vede il padre anziano che abita a Genova. “I miei genitori mi mancano tantissimo, non li vedo da settimane e non so quando potrò rivederli. Adesso siamo tutti in prigione e non vedo l’ora che tutto questo finisca”.
Uno scatto di grande tenerezza di una figlia che lavora oltre dieci ore al giorno ma che, nonostante i ritmi serratissimi e la delicatezza degli interventi, non dimentica la famiglia, anche se non può essergli accanto fisicamente. Nicol è la nipote della presidente del Circolo Auser di Arenzano (Genova), associazione per l’invecchiamento attivo, che ha diffuso l’immagine. Si tratta di un’associazione non profit che ha come obiettivo la promozione dell’invecchiamento attivo e del loro ruolo nella nostra società. La ricchezza di cui sono portatori ci è diventata più dolorosamente evidente proprio a causa di questa epidemia che li ha colpiti con più ferocia.Anche Nicol è socia Auser e, forse meglio di tanti altri, conosce bene le problematiche che moltissimi anziani italiani stanno vivendo in questi giorni. Anche per questo ha scritto a suo padre questo speciale biglietto di auguri e si è fatta immortalare con una foto scattata da un altro infermiere.
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