Compensare i maggiori costi e gli oneri burocratici a cui sono sottoposte le imprese italiane rispetto a quelle che operano in altri sistemi economici e amministrativi è possibile. A rivelarlo una ricerca dell’IRS– Istituto per la Ricerca Sociale, che evidenzia come l’adozione delle norme tecniche consensuali (le cosiddette “norme UNI”) portano a una crescita di fatturato, competenze e sicurezza, a fronte di costi percentualmente contenuti.
L’impatto delle norme tecniche UNI
L’adozione consensuale delle norme tecniche, secondo la ricerca dell’IRS, può far aumentare il fatturato fino a un massimo del 14,1%, con un investimento annuo massimo del 0,002% del fatturato stesso per l’acquisto, e dello 0,007% per la formazione e consulenza necessarie al loro migliore utilizzo.
Uno strumento dunque, come sottolinea la ricerca, che ha un impatto positivo sia dal punto organizzativo che concorrenziale.
I settori analizzati dallo studio sulle norme tecniche
L’Istituto per la Ricerca Sociale analizza tre settori, considerati capisaldi del manifatturiero Made in Italy: quello degli ascensori, quello delle macchine utensili per la lavorazione dei metalli e quello dell’arredamento per case e uffici .
I benefici dell’adozione delle norme tecniche consensuali
Lo studio IRS mette in luce i benefici “qualitativi” derivanti dall’uso delle norme tecniche UNI, comuni a tutti i settori considerati:
- facilitazione del rispetto dei requisiti di sicurezza di legge (in particolare per gli ascensori: 96,6% di accordo)
- maggiore accesso ai mercati esteri,
- semplificazione dell’attività di impresa,
- riduzione del rischio di incidenti sia sul lavoro che per gli utilizzatori,
- influenza positiva sull’esito di eventuali contestazioni giudiziarie.
La ricerca evidenzia inoltre anche un ritorno significativo in termini “quantitativi” per gli utilizzatori delle norme UNI: conformarsi alle norme genera un aumento del fatturato che le imprese del campione stimano da un minimo del 8% annuo per le macchine utensili, al 13,7% per l’arredamento, fino a un massimo del 14,1% per gli ascensori.
I costi dell’adozione delle norme tecniche UNI
Le imprese che rientrano nei tre settori indagati, evidenzia lo studio, fanno uso in media di 9 norme strettamente settoriali e 7,8 extrasettoriali (per esempio sulla sicurezza), il cui costo totale non arriva a 1.000 euro, ammortizzabile in almeno 5 anni, (frequenza con la quale le norme vengono aggiornate).
Considerato il fatturato medio delle aziende del campione, l’investimento annuo per l’acquisto delle norme tecniche incide sul fatturato da un minimo dello 0,001% per arredamento e macchine utensili a un massimo dello 0,002% per gli ascensori.
Alle spese sostenute per l’acquisto si possono aggiungere quelle per la consulenza e per l’attività formativa per il migliore utilizzo delle nuove norme tecniche: queste incidono da un minimo dello 0,0045% per l’arredamento, allo 0,0048% per le macchine utensili, fino ad un massimo dello 0,007% per gli ascensori.
Lo studio ha ulteriormente indagato quanto le imprese abbiano compreso l’importanza di partecipare all’attività delle commissioni tecniche UNI che definiscono i contenuti delle norme stesse. I vantaggi che ne derivano riguardano in primo luogo la “conoscenza”, ma anche benefici economici. L’incidenza della spesa sostenuta per la partecipazione alle riunioni delle commissioni tecniche si mantiene su percentuali basse: da un minimo dello 0,0085% (macchine utensili), allo 0,012% (arredamento), fino a un massimo dello 0,019% (ascensori).
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