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Australia, i vigili del fuoco eroi si ribellano: “La politica ci ha abbandonati”

“I politici hanno fallito, non abbiamo risorse sufficienti per fare fronte all’emergenza. E mentre loro parlano avremmo bisogno di fatti”. Novanta giorni di emergenza, 25 persone morte, centinaia di case distrutte, migliaia di sfollati e più di 12 milioni di acri andati in fumo nel Sud Est del Paese. L’emergenza incendi in Australia non è solo più una catastrofe naturale: è diventata anche una questione politica. “Perché da noi solo quattro camion (dei vigili del fuoco)? Perché abbiamo pochi soldi? Se fossimo a Sydney saremmo sommersi di donazioni”. In visita nel Nuovo Galles del Sud, il premier australiano è stato insultato e accolto con rabbia.

Scott Morrison, che per le vacanze di Natale era partito con la famiglia per le Hawaii (per poi rientrare in anticipo dopo le polemiche) è accusato anche politicamente di essere passivo di fronte ai problemi del clima e di essere in combutta con la lobby del carbone in Australia. Nei video pubblicati dalle emittenti australiane si vedono alcuni residenti della città di Cobargo, tra gli altri anche vigili del fuoco, che non hanno voluto neppure stringergli la mano. E ora alzano la voce i pompieri australiani che spiegano di essere stanchi e di essere stati abbandonati dalla politica. In tutto il mondo sono loro gli eroi, grazie alle immagini che vengono diffuse via social in cui li si vede lavorare senza sosta da settimane intere in Australia.

“Oltre a fronteggiare le fiamme dobbiamo svolgere anche i compiti di routine. E abbiamo mezzi obsoleti”. La rabbia è definitivamente scoppiata dopo che i pompieri hanno visto morire i loro colleghi per combattere gli incendi. E ora si lamentano anche i 70mila volontari che hanno lasciato momentaneamente i loro lavori per prestare soccorso al fianco dei vigili del fuoco dato che le unità scarseggiano.

E al centro di tutte le polemiche c’è il premier Scott Morrison accusato di aver totalmente sottovalutato l’emergenza e di negare la crisi ambientale. E in rete spuntano i video delle contestazioni, che subito fanno il giro del mondo. Non solo la popolazione protesta, dunque, ma anche coloro che al momento sono visti come i salvatori, come gli eroi, cioè i vigili del fuoco e i volontari. E montano sempre di più i sospetti intorno a un premier troppo vicino alle lobby del carbone e delle estrazioni… Che sono strettamente connesse con l’aumento della temperatura australiana e globale.

 

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