Immaginiamo il corto circuito che potrà pervadere le menti dei più accaniti sostenitori della transizione green – una vera ossessione, una sorta di ideologia, quasi una religione – nel leggere la notizia che stiamo per dare, a riprova del fatto che la conversione energetica, oltre ai costi economici e a quelli sociali, comporta costi per l’ambiente e in termini di inquinamento, sebbene venga propagandato l’esatto contrario. Non giriamoci attorno, dunque: i veicoli elettrici inquinano di più e hanno un impatto addirittura 1850 volte maggiore sull’ambiente, perché usano elettricità prodotta con il carbone; perché ci sono le batterie da smaltire; perché le batterie stesse contengono metalli la cui estrazione danneggia l’ambiente. Non lo diciamo noi: sono i risultati di uno studio condotto da Emissions Analytics, società indipendente di test e ricerca sulle emissioni globali con sede nel Regno Unito (uno studio passato praticamente sotto silenzio in Italia, a esclusione del portale scientifico Attività solare). Tale ricerca ha raffrontato l’auto tradizionale e quella elettrica lungo un percorso di 1600 chilometri, osservando, tra gli altri parametri, anche il peso maggiore trasferito agli pneumatici delle auto elettriche. (Continua a leggere dopo la foto)
I dati, quelli veri
Non è noto a tutti, ma anche l’usura degli pneumatici gioca un ruolo importante nell’emissione di sostanze inquinanti. La gomma sintetica utilizzata per produrre pneumatici contiene alcune sostanze chimiche che vengono rilasciate nell’aria e le auto elettriche sono significativamente più pesanti delle auto convenzionali a causa delle loro enormi batterie al litio. Per tacere delle batterie stesse, che generano l’immissione in atmosfera di enormi quantità di CO2, “sia diretta che equivalente”: dai 150 ai 200 chilogrammi per ogni chilowattora di potenza. Produrre un veicolo elettrico ha emissioni più elevate sul versante della produzione, dunque: produrre un’auto elettrica, si legge, “comporta oggi maggiori emissioni di CO2 rispetto a un’analoga vettura endotermica”. Nel complesso, i veicoli elettrici pesano circa il 30% in più rispetto ai veicoli a benzina e costano migliaia di euro in più, sia per la produzione che per l’acquisto. Le batterie dei veicoli elettrici pesano circa 450 chilogrammi e possono comportare emissioni di pneumatici quasi 400 volte superiori alle emissioni allo scarico. L’inquinamento da particolato dei veicoli elettrici, relativo agli pneumatici di cui abbiamo già scritto, inoltre, può anche aumentare il rischio di problemi di salute come malattie cardiache, asmatiche e polmonari e, in casi estremi, può persino portare al ricovero in ospedale, al cancro e alla morte prematura. Hesham Rakha, docente della Virginia Polytechnic Institute and State University ha confermato, con il suo team, che i veicoli elettrici emettono circa il 20% in più di microplastiche nell’aria rispetto ai veicoli alimentati a gas. (Continua a leggere dopo la foto)
Il fenomeno dell’autocombustione
A tutto ciò vanno altresì aggiunte criticità forse persino più gravi, e ci riferiamo ai frequenti casi di autocombustione nei veicoli elettrici, dunque non solo le automobili, che si verificano in tutto il mondo, l’ultimo dei quali non più tardi di due settimane fa allorché a prendere fuoco spontaneamente era stata la batteria di una bicicletta elettrica. Dinanzi a tutto ciò, appare davvero incomprensibile, e irrealizzabile, la visione full electric dell’Unione europea, che ha fissato nel 2035 la data della definitiva conversione green. Green, ma non così tanto.