Una strage praticamente annunciata, visti i precedenti dei mesi scorsi. Prima o poi doveva scapparci il morto. Anzi, i morti. Era quasi inevitabile che le incessanti e fastidiose proteste degli ambientalisti, messe in atto soprattutto attraverso blocchi stradali selvaggi, dovessero portare alla massima esasperazione qualche automobilista. L’episodio drammatico si è verificato a Panama, dove un uomo di 77 anni ha sparato con una pistola contro un gruppo di ambientalisti che stavano bloccando una strada per protesta. Il bilancio tragico della sparatoria è di due morti.
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Automobilista spara con la pistola: due ambientalisti morti
L’automobilista che ha sparato a sangue freddo contro i due ambientalisti si chiama Kenneth Darlington ed è un ex avvocato in pensione di nazionalità statunitense. È stato arrestato subito dopo i fatti con l’accusa di omicidio e possesso illegale di armi. Gli attivisti per il clima stavano protestando contro la decisione del governo panamense di tenere aperta per altri 20 anni una delle più grandi miniere di rame del Paese, in una zona considerata sensibile a livello ambientale.
La sparatoria si è svolta di fronte a giornalisti e telecamere che si trovavano già sul posto per documentare la protesta degli ambientalisti. Secondo le testimonianze raccolte, l’automobilista è sceso dalla sua auto gridando: “Tutto questo finisce oggi”. Mentre brandiva una pistola nella mano destra, Kenneth Darlington ha prima buttato a terra una bandiera di Panama che i manifestanti avevano piantato vicino a loro. E poi ha chiesto di poter parlare con i leader della protesta che però non sarebbero stati presenti in quel momento sul posto.
Secondo quanto si apprende, inoltre, sembra che ad un certo punto uno degli ambientalisti lo abbia provocato gridandogli contro: “Perché non spari?”. Invito subito accolto dall’automobilista che ha premuto per due volte il grilletto. Il primo morto si chiamava Abdiel Diaz, deceduto sul colpo. Mentre la seconda vittima, spirata poco dopo in ospedale, si chiamava Ivan Rodriguez. L’assassino a quel punto è tornato in macchina dove era seduta la sua compagna che gli ha chiesto se fosse consapevole di cosa avesse appena fatto. Lui ha risposto deciso: “Sì, andiamo”. Ma la donna gli ha impedito di ripartire ed ha avvertito la polizia che lo ha poi arrestato.
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