A riassumere quanto accaduto tra il governo e Autostrade per l’Italia, al culmine di una trattativa durata mesi, è stato il premier Giuseppe Conte. Con un lungo post su Facebook, il presidente del Consiglio ha spiegato agli italiani l’esito del confronto con i Benetton e risposto a chi, dall’opposizione, in questi giorni aveva puntato il dito contro l’esecutivo: “È successo qualcosa di assolutamente inedito nella storia politica italiana. Il governo ha affermato un principio, in passato calpestato: le infrastrutture pubbliche sono un bene pubblico prezioso, che deve essere gestito in modo responsabile, garantendo la piena sicurezza dei cittadini e un servizio efficiente”.
A) L’estromissione della famiglia Benetton. I Benetton hanno accettato di cedere la loro partecipazione in Aspi e quindi la gestione della infrastruttura (attraverso due percorsi societari alternativi);
B)Autostrade per l’Italia (Aspi) diventa una public company. E comunque avrà un socio pubblico di riferimento e sarà aperta a nuovi investitori istituzionali;
C) Risarcimento danni . Hanno accettato di corrispondere un cospicuo risarcimento danni (3,4 miliardi); D) Disciplina dell’inadempimento Hanno rinunciato alla clausola di assoluto privilegio che gli attribuiva il diritto di ottenere i mancati guadagni per tutta la durata della concessione (circa 23 miliardi) pur in caso di scioglimento del contratto per gravissimo inadempimento (come nel caso del crollo del Ponte Morandi);
E) Nessun spazio a negligenza, incuria e manutenzione approssimativa. Anzi, maggiori investimenti in manutenzione e sicurezza. La sicurezza dei cittadini non è revocabile. Puntiamo ad un rafforzamento del sistema dei controlli e all’aumento delle sanzioni anche in caso di lievi violazioni. Nessuno resterà impunito;F) Tutela del lavoro- La partita su Aspi non poteva essere giocata sulla pelle di famiglie. L’intervento dello Stato tutela i posti di lavoro e in una prospettiva di lungo periodo offre anzi una visione occupazionale di ampia portata;
G) Moderazione del sistema tariffario. Nostri i pedaggi, loro i profitti? Non più. Hanno accettato di riformulare il piano tariffario secondo le nuove indicazioni dell’autorità regolatoria (ART) e hanno accettato di riportare in equilibrio economico e giuridico la convenzione che appariva totalmente squilibrata a favore di Aspi, cosa questa che è all’origine delle difficoltà di questo negoziato;
H) Hanno accettato di rinunciare e abbandonare tutte le cause contro il concedente. Tutto questo andrà tradotto nei prossimi giorni in un accordo chiaro e trasparente. Questa è l’unica strada che potrà impedire la revoca della concessione.L’interesse pubblico ha avuto il sopravvento rispetto a un grumo ben consolidato di interessi privati. È successo qualcosa di straordinario che dovrebbe essere semplicemente ordinario. Ha vinto lo Stato. Hanno vinto i cittadini. Avremo tariffe più eque e trasparenti, più efficienza, più controlli, più sicurezza. Ha vinto, infine, il rispetto della memoria delle 43 vittime del crollo del Ponte Morandi”.
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