“Even more boring”: ancora più “noioso”, o ancora più in “in profondità”. Con un tweet il geniale ed eccentrico Elon Musk ha di nuovo sollevato l’attenzione di mezzo mondo con il suo ultimo “parto”: un sistema di mobilità sotterranea anti traffico. Che ci stesse lavorando da un bel po’ era già noto, da quando, qualche mese fa, aveva lanciato la nuova società, chiamata appunto “The boring company”, messa in piedi per proporre soluzioni definitive al traffico delle auto.
“Boring”, che significa sia noioso che scavare, è il gioco di parole iperbolico usato da Musk per nominare la sua impresa, che ha raccontato in dettaglio durante un TED talk la scorsa settimana. I tunnel che la Boring Company vorrebbe realizzare sono delle autostrade sotterranee, che corrono a diversi livelli di profondità. Le auto vi accederebbero tramite montacarichi, in grado di bloccarle in sicurezza, che si aprirebbero sulla strada come ascensori. E una volta scese, diventerebbero carrelli automatizzati, in grado di correre fino a 200 km/h su rotaie magnetiche e trasportare così le auto.
https://www.youtube.com/watch?v=u5V_VzRrSBI
A dare i primi dettagli del progetto è stato Bloomberg, che a febbraio scorso ha pubblicato un lungo reportage con foto che documentavano lo scavo e un’intervista allo stesso Musk.
Poi a fine aprile ecco la foto pubblicata da un dipendente della SpaceX su Instagram, poco dopo rimossa ma giusto in tempo per essere notata dal giornale Business Insider. Tre grossi cilindri, della dimensione e forma di una macchina per la perforazione di tunnel, con la scritta “The Boring Company”; il tutto nell’area esterna della società di Musk, a Hawthorne. E l’hashtag “#tunnelsyestunnels
Infine, in una lunga intervista alla TED conference di Vancouver, il 28 aprile, Musk ha parlato più a lungo del progetto, concentrandosi sui problemi legati ai costi delle perforazioni, il rapporto con l’Hyperloop, i carrelli semiautomatici. Il tutto, sulla scia delle intenzioni originali, espresse a dicembre con un tweet:
“Traffic is driving me nuts. Am going to build a tunnel boring machine and just start digging…”.
Musk ha parlato di un reticolo di tunnel in grado di scendere fino a 30 livelli di profondità, sia per automobili che per treni ad alta velocità, come il suo celebre Hyperloop. Un progetto lanciato nel 2013, mai abbandonato e su cui il numero uno di Tesla non ha mai smesso di credere. È in un’ottica di mobilità integrata sotterranea che si colloca quindi la proposta della Boring Company, che sta già realizzando un “tunnel demo” su cui lavorare. Al progetto è stato chiamato anche Steve Davis, un ingegnere senior di SpaceX che Musk ha voluto con sé in questa impresa. Che, come ci ha abituati in questi anni, è dipinta con ostacoli superabili e quasi senza limiti.